
Covid, sale l'allarme delle imprese. Le ipotesi sui nuovi aiuti economici
Diversi settori sono nuovamente in crisi, paralizzati dall'ondata della pandemia causata da Omicron, e chiedono interventi al governo. L’esecutivo potrebbe varare un decreto ad hoc a metà gennaio, con uno stanziamento intorno ai 2 miliardi. L’sos arriva in particolare da turismo, discoteche, fiere e congressi

La nuova ondata della pandemia di Covid-19, causata dalla variante Omicron, sta colpendo diversi settori. Tra questi ci sono alberghi, discoteche, fiere, congressi ed eventi, tutte attività di nuovo paralizzate dalla situazione epidemiologica. Le imprese colpite chiedono sempre con maggiore insistenza al governo di intervenire ancora, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure
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La maggioranza sta studiando la situazione e potrebbe varare un nuovo decreto verso la metà del mese di gennaio, con uno stanziamento che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi
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A parlarne sono stati i rappresentanti dei partiti nella cabina di regia che ha anticipato il varo del decreto, sfociato nell'obbligo vaccinale per gli over 50. Tutti hanno concordato sulla necessità di un'attenta valutazione di quali attività abbiano bisogno di un intervento. La ministra Maria Stella Gelmini ha annunciato "da subito" un apposito tavolo di lavoro per risarcire le attività danneggiate
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Niente soldi a pioggia dunque, ma secondo le prime ipotesi si lavora a interventi mirati per dare ossigeno ai settori in crisi, da coprire con risorse già a bilancio, senza necessità di nuovo deficit

Sul tavolo dei ministri Garavaglia e Giorgetti, ma anche di Andrea Orlando al ministero del Lavoro, ci sono innanzitutto i problemi sollevati dal turismo, costretto a fare i conti con un Natale e un'Epifania all'insegna delle disdette

L'sos arriva dalle imprese ma anche dagli enti locali. Innanzitutto da Roma, dove sono chiusi 350 hotel, con relativi rischi occupazionali per migliaia di lavoratori, e dove il sindaco Roberto Gualtieri chiede al governo di aprire subito un tavolo per definire un sostegno immediato a favore delle città d'arte

La priorità in questo caso è il prolungamento della Cig Covid, scaduta per le piccole e medie imprese a fine dicembre, a cui affiancare probabilmente anche l'equiparazione della quarantena alla malattia, anche in questo caso non rinnovata, e la proroga delle garanzie e delle moratorie richiesta dal mondo bancario

L'incertezza domina anche il mondo delle fiere e dei congressi. Alcuni dei principali poli fieristici del Centro-Nord (Bologna, Vicenza, Rimini) hanno già deciso il rinvio di molte manifestazioni attese a gennaio, a partire da Vicenza Oro. La Borsa Internazionale del Turismo, in programma a febbraio a Fieramilanocity, ha optato per lo slittamento ad aprile e a marzo è stato rinviato l'appuntamento con Hospitality di Riva del Garda
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Il settore catering lamenta a dicembre l'annullamento di eventi per 300 milioni di euro, mentre Federmoda chiede crediti d'imposta per le giacenze di magazzino del commercio moda

Discorso diverso invece se il governo decidesse di intervenire anche sulle bollette. A quel punto, per calmierare l'impatto dei rincari servirebbe sicuramente uno scostamento, che secondo indiscrezioni potrebbe arrivare fino a 10 miliardi. "Abbiamo necessità di intervenire su alcuni versanti - afferma la vice segretaria della Cgil, Gianna Fracassi -. Sicuramente sul caro bollette, sicuramente su una carta Covid per il turismo, oltre che per la scuola e le risorse per le quarantene dei lavoratori"