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Recovery Fund, governo: rafforzare regole e strutture

Economia

Simone Spina

©Ansa

Macchina statale da rendere più efficace per raggiungere gli obiettivi concordati con l’Europa. L’indicazione arriva dalla Relazione sull’attività svolta da Palazzo Chigi in dieci mesi, duranti i quali sono stati smaltiti molti provvedimenti arretrati e sbloccati quasi tutti i fondi stanziati col decreto Sostegni della scorsa primavera

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È necessario rafforzare la macchina statale per rispettare tutti gli impegni presi con Bruxelles e attuare il Piano Nazionale di Ripresa. È questo l’avvertimento contenuto nella Relazione sull’attività del governo per quanto riguarda il Recovery Fund, il vasto programma contro la crisi finanziato coi soldi europei, preso in mano dal febbraio dello scorso anno dall’Esecutivo guidato da Mario Draghi.

Il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti per la fine del 2021 sono solo un primo tassello. Strutture e regole delle Istituzioni pubbliche dovranno essere rafforzate - si legge nel documento - nel quale si traccia quanto fatto da Palazzo Chigi in dieci mesi.

Draghi e i suoi ministri hanno premuto sull’acceleratore. L’emergenza sanitaria e quella economica hanno portato a 54 riunioni di governo, 109 provvedimenti, di cui 41 decreti legge. E si è smaltito un bel po’ di arretrato, cioè lavoro ereditato per rendere concrete norme decise a partire dal 2018 (ma anche prima), e che è stato ridotto del 60 per cento. 

Una volta fatta una regola, infatti, l’iter quasi mai finisce lì: sono necessari ulteriori passaggi burocratici, i cosiddetti decreti attuativi, per dare efficacia a quanto stabilito nei palazzi della politica. E rispetto ai due precedenti governi, quello dell’ex numero uno della Bce ne ha firmati molti di più (728, contro i complessivi 552 dei due mandati di Giuseppe Conte).

Questa corsa ha avuto un impatto anche sull’economia. Dei cinquanta miliardi stanziati col decreto Sostegni Bis del maggio scorso, restano da assegnare solo 225 milioni. In pratica, il 99,6 per cento di quei fondi destinati ad aiutare le attività in difficoltà a causa della pandemia è andato in porto.