
Manovra, dall’addio all’Irap agli aiuti per il digitale: ecco le misure per le imprese
La nuova legge di Bilancio dedica quasi dieci miliardi di euro per sostenere l’industria. Tanti i provvedimenti: si va dalle regole contro le delocalizzazioni selvagge ai sostegni per favorire digitalizzazione e sostenibilità. Cambia il Patent box, via l'Irap per quasi un milione di contribuenti

La manovra 2022 guarda anche alle imprese, con quasi dieci miliardi di euro per sostenere l'industria. Previste regole contro le delocalizzazioni selvagge, via l'Irap per quasi un milione di contribuenti, aiuti per favorire digitalizzazione e sostenibilità. Ecco quali sono le misure
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LE MISURE - Transizione 4.0 viene prorogata fino al 2025 (ma con sostegni diluiti), 3 miliardi in più sono destinati al fondo per i prestiti alle Pmi e cambia il Patent box: l'incentivo sui brevetti (esclusi i marchi) passa dal 90% al 110% e si elimina il divieto di cumulo con il credito d'imposta per ricerca e sviluppo
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ADDIO IRAP - Con uno stanziamento di 1,2 miliardi, l'Irap sarà cancellato per circa 835mila autonomi, tra professionisti e ditte individuali. Per raggiungere gli obiettivi della transizione verde e digitale, viene confermato il sostegno a innovazione e sviluppo, ma con qualche aggiustamento
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IL CREDITO DI IMPOSTA - L'ex iperammortamento, oggi credito d'imposta sui beni strumentali digitali, viene prorogato al 2025, ma dimezzato rispetto al 2022: sarà del 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 10% per la quota fino a 10 milioni e del 5% per la quota sopra i 10 milioni. Il limite massimo di costi ammissibili è di 20 milioni di euro
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SUPERAMMORTAMENTO - Non c'è invece proroga per il superammortamento sui beni tradizionali, che si chiuderà a giugno 2023. Il credito d'imposta per le imprese che investono in ricerca è infine prorogato fino al 2031, con un tetto massimo di spesa che si alza a 5 milioni, ma l'aliquota si dimezza al 10%
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GLI AIUTI PER LA TRANSIZIONE - Viene rifinanziata la cosiddetta "Nuova Sabatini", con 900 milioni di euro fino al 2026. Rimodulati gli stanziamenti annuali e ridotta la possibilità per le imprese di ottenere gli aiuti in un'unica soluzione. Solo i finanziamenti fino a 200mila di euro saranno rimborsati in una volta

IL FONDO AL MISE - Presso il Mise il Fondo per la transizione industriale avrà una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, aiuterà le imprese a realizzare investimenti per l'efficientamento energetico, il riutilizzo di materie prime e di materie riciclate, la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2

LOTTA A DELOCALIZZAZIONI SELVAGGE - Arrivano nuove norme per tutelare lavoratori e territori quando un'impresa decide repentinamente di chiudere. Serviranno tre mesi di preavviso, un piano per rendere il meno traumatici possibile gli esuberi e ci saranno sanzioni raddoppiate per chi viola le procedure

IMPRESE IN CRISI - Per quanto riguarda le imprese in crisi, invece, nel 2022 diminuisce di 50 milioni il fondo per l'uscita anticipata dei lavoratori, che sarà di 150 milioni. Restano invariati gli importi previsti per il 2023 e il 2024, pari a 200 milioni all'anno

INCENTIVI PER ASSUMERE - Per il contratto di espansione vengono stanziati complessivamente oltre 1,6 miliardi per il triennio 2022-2024, destinati agli accordi per lo scivolo pensionistico fino a cinque anni, favorendo il turnover con una assunzione ogni tre uscite di lavoratori e per la riduzione dell'orario di lavoro. La manovra abbassa a 50 dipendenti la soglia delle imprese che possono accedervi

ESONERO CONTRIBUTIVO - Per favorire il ricambio, c'è anche l'esonero contributivo per i datori di lavoro privati che assumono con contratto a tempo indeterminato lavoratori che provengono da imprese in crisi. Lo sgravio è totale anche per le Pmi che assumono nei primi tre anni di tirocinio