
Irpef, come potrebbe cambiare la busta paga con la riduzione delle aliquote
La manovra approvata dal governo ha destinato 8 miliardi al taglio delle tasse, ma non è ancora chiaro come avverrà nel dettaglio l'abbassamento della pressione fiscale nei confronti dei contribuenti. Tra le ipotesi c'è quella di una modifica all'aliquota del 38% portandola al 36%, ma ne benificerebbero soltanto i redditi dai 28mila euro in su

Per conoscere la composizione del taglio vero e proprio delle tasse bisognerà aspettare le prossime settimane. La manovra approvata dal governo però non si limita a finanziare l'apposito fondo con 8 miliardi ma indica una direzione, la riduzione dell'Irpef e anche dell'Irap. Per il taglio del cuneo però non si fanno scelte e si indicano due vie, la riduzione delle aliquote o la revisione delle detrazioni. Ecco cosa potrebbe cambiare nelle buste paga
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Sarà un emendamento del governo, ma scritto d'intesa con il parlamento, a dire nel dettaglio come verrà usata la dote di 8 miliardi che la legge di bilancio del governo Draghi ha destinato per l'anno 2022 alla riforma fiscale con l'obiettivo di ridurre Irpef ed Irap. L'emendamento - come detto dal premier Draghi in conferenza stampa dopo il cdm - sarà discusso con le parti sociali e "nelle prossime settimane" passerà al vaglio delle commissioni Finanze di Camera e Senato
Taglio tasse, rebus da otto miliardi
I sindacati hanno chiesto all'esecutivo di destinare l'intero fondo da 8 miliardi per ridurre la pressione fiscale "esclusivamente e interamente alla riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle famiglie"
Riforma del fisco, cosa prevede la delega approvata dal governo
Confermata la bocciatura del sistema tedesco con le aliquote a progressività continua, il governo starebbe lavorando sulle aliquote centrali che a questo punto potrebbero anche ridursi, come da diverse ipotesi avanzate durante i lavori delle Commissioni Finanze sulla Riforma. Non verranno invece toccati, guardando al testo della bozza di manovra, i contributi, come richiesto da Confindustria
Con il taglio dell'Irpef in manovra rischio maxi-sconto ai più ricchi
Secondo il Corriere della sera "l’obiettivo principale dell’esecutivo è la riduzione del peso fiscale sul ceto medio" e "una delle proposte percorribili è l’abbattimento del costo del lavoro, tramite la riduzione di due punti percentuali dell’aliquota Irpef attualmente del 38%, che andrebbe limata al 36%"
Tasse, tutte le news di Sky TG24
Oggi, in attesa del taglio delle tasse, l’imposta lorda è determinata applicando aliquote che vanno dal 23% al 43% in maniera progressiva: il 23% sui primi 15.000, il 27% da 15.000,01 a 28.000 euro, il 38% sulla fascia che dai 28.000,01 ai 55..000 euro, il 41% dai 55.000,01 ai 75.000 euro, il 43% per i redditi oltre i 75.000 euro

Con l'ipotesi della riduzione dell'aliquota del 38% al 36% ne trarrebbero vantaggio soltanto i contribuenti con un reddito superiore ai 28.000 euro annui

Il Corriere nell'ipotizzare la riduzione dell'aliquota da 38% a 36% prende ad esempio, un dipendente con coniuge e due figli (di età superiore ai tre anni) a carico, in presenza di un monoreddito familiare e senza oneri deducibili o detraibili da scomputare oltre le detrazioni per carichi di famiglia

"In tal caso - si legge sul Corriere - il vantaggio fiscale lo si avrà solo qualora il reddito sia compreso nello scaglione che va dai 28.000 ai 55.000 euro, assoggettato all’aliquota Irpef del 38%. Più ci si avvicina ai 55.000 euro e maggiore sarà il risparmio fiscale che rimarrà tale anche per i redditi oltre tale soglia"

Se l'aliquota dovesse essere abbassata dal 38% al 36%, dunque, con un reddito di 28.000 euro non cambierebbe nulla. Con un reddito di 50.000 euro il carico fiscale sarebbe ridotto di 440 euro. I contribuenti con reddito superiore a 55.000 euro ne risparmierebbero 540 e questo costituisce il valore massimo ammissibile, dato che non sono ipotizzate al momento modifiche alle aliquote successive