Industria della carta: transizione energetica difficile ma possibile

Economia

Quello della carta è un settore particolarmente energivoro e per questo inquinante. Marco Nespolo, amministratore delegato del gruppo Fedrigoni, spiega a Sky TG24 Business come renderlo più sostenibile. IL VIDEO

Come può una filiera che utilizza più risorse energetiche di altre diventare green? La sfida è ridurre del 30% le emissoni inquinanti. "Guardando al medio-breve periodo, si può incidere sul processo produttivo e sul consumo di risorse naturali", spiega a Sky TG24 Business Marco Nespolo, amministratore delegato del gruppo Fedrigoni, società attiva nell'industria cartaria dal 1717.

 

Quello cartario è un settore che già da tempo punta sulla sostenibilità, tanto da aver tagliato il traguardo dell'85% di riciclo degli imballaggi (attestandosi all'87,3%) nel 2020, ben prima di quel 2035 fissato dall'Unione europea. A favorire il raggiungimento dell'obiettivo, in quell'occasione, era stata l'impennata degli acquisti online durante la pandemia.

 

I dati di Assocarta parlano chiaro: la nostra industria cartaria riveste un ruolo di primo piano in Europa. Con le sue 119 imprese, 153 stabilimenti e 18900 addetti sparsi sul territorio, nel 2020 ha fatturato 6,35 miliardi di euro, con una produzione pari a 8,5 milioni di tonnellate che le è valsa il terzo posto, subito dopo Germania e Svezia. Ma non solo: primo produttore nel settore igienico-sanitario, secondo utilizzatore di carte da riciclare (dopo la Germania), terzo produttore di carta e cartone da imballaggio.

 

Nella puntata di Sky TG24 Business del 5 novembre 2021, spazio anche all'attesa per il dato sul mercato del lavoro Usa con Antonella Manganelli, responsabile investimenti per Payden & Rygel Italia.

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