Via libera del governo alla delega per la riforma fiscale. Tra gli obiettivi quello di ridurre gradualmente le imposte a lavoratori e imprese. Un percorso che si preannuncia lungo e che necessita di fondi. Molti i temi sul tavolo: dalla revisione dei valori degli immobili all'Iva sui consumi, passando per il riordino delle agevolazioni
L'obiettivo è alleggerire il peso delle tasse. Ma ci vorrà tempo e servono soldi. E su questo il ministro dell'Economia Daniele Franco non ha usato tanti giri di parole."Per quanto riguarda le riduzioni", ha spiegato, "dipende dalle coperture che troveremo anno per anno. Vedremo se quest'anno potremo avviare il processo".
Per il 2022 ci sono due miliardi. Non è escluso si possano trovare altre risorse, in particolare per una delle principali promesse: tagliare gradualmente le imposte sul lavoro, soprattutto al ceto medio.
Nella delega per la riforma del Fisco varata dal governo, una cornice da riempire di contenuti nell'arco di parecchi mesi, fra i pilastri c'è anche quello che Franco definisce il "superamento dell'Irap" pagata dalle imprese. Non si parla di abolizione, ma di metterla assieme ad altri tributi se non si trovano fondi sufficienti, nell'intento di semplificare la vita ai contribuenti.
Prospettiva simile per le cosiddette addizionali regionali e comunali: cambieranno forma ma dovranno garantire lo stesso gettito.
A fronte di tasse che non diminuiscono, la buona notizia è che non aumenteranno quelle sulla casa. Parola di Mario Draghi: le nuove regole del catasto serviranno a scovare gli immobili fantasma e ad aggiornare i valori sui quali si calcolano le imposte, senza, però, alzarle.
Nel vasto menu c'è anche la revisione degli sconti (deduzioni e detrazioni Ipef): un'opera monumentale che in passato nessuno ha portato a termine per il timore di rendersi impopolare.
Rischioso potrebbe anche essere mettere mano all'Iva, l'imposta sui consumi che ora ha quattro livelli: muovere le asticelle potrebbe causare, in alcuni casi, un rialzo dei prezzi.
Modifiche in programma anche sui balzelli che gravano sull'energia: dovranno essere "adeguati", in modo da ridurre le emissioni.
Infine, la lotta all'evasione, che vale oltre 100 miliardi l'anno. Per Franco è una condizione per poter ridurre le tasse. Ma il ministro non si fa illusioni, l'obiettivo realistico - dice - è "continuare a recuperare alcuni miliardi anno dopo anno".