
Crolla il mercato delle auto, ecco cosa sta succedendo e perché
A settembre le immatricolazioni hanno fatto segnare un calo del 32,7% rispetto allo stesso mese del 2020. La carenza dei microchip, il blocco delle consegne e la chiusura delle fabbriche nel mese di agosto ha portato l’Anfia a rivedere al ribasso le previsioni di chiusura dell'intero 2021: circa 1,5 milioni di auto, il 21,8% in meno rispetto al 2019

Crolla a settembre il mercato italiano dell'auto: le immatricolazioni sono state 105.175, il 32,7% in meno dello stesso mese del 2020. Il totale dei nove mesi è 1.165.491 unità, in crescita del 20,6% sull'analogo periodo del 2020. I dati sono del ministero dei Trasporti
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Alla base del crollo di settembre ci sono diversi fattori, tra cui la difficoltà a reperire i microchip da parte dei produttori di auto, senza i quali non è possibile completare la realizzazione della vettura e che quindi ha portato a fermi di produzione, ritardi nella fase di assemblaggio finale degli autoveicoli e mancate consegne alla rete dei rivenditori. Ha influito anche la chiusura delle fabbriche ad agosto
Crisi semiconduttori: cos'è e come risolvere il problema dei microchip
"Il drammatico crollo di settembre si abbatte su un settore già fortemente penalizzato dalla pandemia. La causa del crollo è la crisi nelle forniture di microchip che è anch'essa legata alla pandemia. Con l'avvento del virus i produttori di microchip avevano ridotto i programmi di produzione ritenendo che vi sarebbe stato un calo di domanda legato al lockdown e in generale agli effetti negativi della crisi sanitaria. È successo invece esattamente il contrario", ha spiegato il centro Studi Promotor
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Secondo l’Unrae, l'associazione dei produttori esteri, da gennaio ad oggi c’è stata una flessione del mercato dell’automotive del 20,6% rispetto allo stesso periodo di due anni fa, quindi nell’epoca pre-Covid

"Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto (-32,7%), proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio (-19,2%) e agosto (-27,3%), un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto", ha detto Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia. Riviste al ribasso le previsioni di chiusura d'anno, "a circa 1.500.000 immatricolazioni, l'8,5% in più rispetto al 2020 e il 21,8% in meno rispetto al 2019"
Il crollo delle immatricolazioni c’è stato nonostante gli incentivi all’acquisto messi a disposizione dello Stato attraverso i Bonus auto

"Il continuo stop and go degli incentivi non aiuta certo il mercato dell'auto ad agganciare l'attuale fase di ripresa dell'economia nazionale", commenta il presidente dell'Unrae Michele Crisci. Ha ribadito l'appello al governo "affinché faccia rientrare il finanziamento dell'Ecobonus all'interno di una strategia di lungo periodo per l'intero settore dell'automotive"
Secondo Crisci, "l'occasione per consolidare le buone intenzioni che il governo Draghi ha finora mostrato è la prossima Legge di Bilancio. In quella sede è opportuno introdurre programmi e interventi risolutivi, avviando una corretta strategia di lungo periodo in linea con il percorso di decarbonizzazione, in cui rientra anche lo svecchiamento del parco circolante"

Nel prossimo incontro, che si terrà durante il mese in corso, il governo potrebbe delineare la proposta, anticipata dal vice ministro Gilberto Pichetto Fratin, di un fondo da 300-400 milioni l'anno per sostenere la transizione tecnologica, vale a dire l’incentivo a cambiare la vecchia auto con modelli elettrificati e meno inquinanti

Gli incentivi continuano a sostenere la crescita dei modelli elettrificati: le ibride arrivano al 31,3% di quota (28,2% nel periodo gennaio-settembre). Le plug-in raggiungono il 5,2% (4,5% nei 9 mesi), mentre le elettriche pure balzano all'8% di quota, raddoppiando la percentuale dell'intero periodo, da gennaio a settembre