Riforma fiscale, delega in Cdm la prossima settimana. Dall’Irpef all’Irap: le ipotesi
Nel provvedimento potrebbero esserci il taglio dell’Irap, almeno per le imprese individuali e i professionisti, e un intervento sul terzo scaglione dell’Irpef per ridurre di almeno un punto l'attuale aliquota del 38%. Il presidente del Consiglio Draghi ha detto che è “presto per quantificare quante risorse” e che il rinvio della delega “non è dovuto ai partiti politici". Commissione Mef: "Grande sfida, confronto complesso a livello politico"
Il governo sembra voler procedere con cautela circa un eventuale taglio delle tasse nella prossima Manovra. Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha infatti spiegato che nel 2022 sarà attuato solo “un primo stadio della riforma fiscale”, la cui legge delega dovrebbe essere approvata la prossima settimana
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Una legge delega che andrà a definire la cornice degli interventi della riforma fiscale, che secondo quanto riportato dal Nadef inizierà a far sentire i suoi effetti dal 2023. Il Mef, nelle sue previsioni, stima che la pressione fiscale quest'anno si dovrebbe attestare al 41,9% del Pil, mentre il prossimo anno “si manterrà pressoché stabile, al 42%, per iniziare a scendere negli anni seguenti quando farà segnare un calo medio di circa 0,2 punti di Pil all'anno (circa 3 miliardi di euro, fino a raggiungere il 41,5% del Pil nel 2024)”
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"Il Governo ritiene che il riordino delle spese fiscali debba essere parte integrante di un più ampio e organico disegno di riforma fiscale", una "sfida di grandi proporzioni che richiede un lavoro approfondito di analisi economica e giuridica a livello tecnico e complessi confronti a livello politico", si legge nel rapporto allegato alla Nadef sulle tax expenditures che, nel 2021, sono salite a 602 per circa 68 miliardi (rispetto alle 532 per 62 miliardi del 2020). (Nella foto i ministri riuniti per l'approvazione della Nadef)
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Fra le ipotesi, nella riforma fiscale potrebbe esserci il taglio dell’Irap, almeno per le imprese individuali e i professionisti, mentre per le società che versano l'Ires il vecchio tributo resterebbe sotto forma di addizionale. In alternativa c'è sul tavolo per le imprese il taglio del Cuaf, il contributo unico sugli assegni familiari
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Le commissioni Finanze di Camera e Senato - che il 30 giugno hanno pubblicato il documento conclusivo che servirà come base per definire la legge-delega - hanno suggerito un intervento sull’Irpef, intervenendo sul terzo scaglione, che riguarda la quota di reddito tra 28mila e 55mila euro
L’ipotesi è quella di ridurre di almeno un punto l'attuale aliquota del 38% a beneficio dei ceti medi, per un costo di circa 3 miliardi
"La delega fiscale sarà presentata in Consiglio dei ministri la prossima settimana. Il rinvio della delega fiscale non è dovuto ai partiti politici", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi
"È presto per dirlo perché discuteremo della legge di bilancio tra qualche giorno. Presto per quantificare quante risorse verranno spostate per la riforma fiscale, prima dobbiamo presentare la legge delega fiscale", ha aggiunto Draghi
Poi il presidente del Consiglio ha spiegato che con la riforma del catasto che il governo avvierà con la delega fiscale "tutti pagheranno la stessa cosa quanto prima. Nessuno pagherà di più, nessuno di meno. È una delega molto generale che prepara il contesto per i futuri decreti delegati che sono quelli di riforma del fisco"
"Credo che la Stella polare debba essere premiare chi ha sempre pagato le tasse - ha detto il segretario del Pd Enrico Letta parlando di Fisco - Questo è un Paese che nel passato ha sempre fatto l'opposto. Il tempo dei condoni deve essere finito e deve iniziare un tempo in cui la riduzione deve cominciare per quei ceti che le tasse le hanno sempre pagate"
Nella delega fiscale, ha detto anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, "non ci dovranno essere nuove tasse sulla casa. Riteniamo che sia importante abbassare le tasse per il ceto medio, andare verso una progressiva abolizione dell'Irap e riteniamo che sia importante un richiamo allo Statuto del contribuente. In quello Statuto ci sono molte buone cose che devono essere riprese all'interno, noi ci auguriamo, della delega fiscale, ma devono essere soprattutto rispettate nell'interesse dei contribuenti"
E nell’ambito della riforma del fisco è proprio il tema del catasto che fa discutere i partiti, con il leader della Lega Matteo Salvini che attacca: “È una fregatura per gli italiani”. Critica anche Giorgia Meloni: "Rassicurazioni e smentite non bastano e non fanno stare tranquilli i cittadini: il rischio che l'esecutivo si prepari ad alzare le tasse sulla casa e sulle famiglie è altissimo. Fratelli d'Italia vigilerà in ogni sede possibile per impedire questa stangata"
Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella riforma fiscale si "dovrebbe puntare al Codice Tributario Unico e alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio tra pressione fiscale ed equità redistributiva del prelievo, è fondamentale abbassare la pressione fiscale". Quanto poi al reddito d'impresa, "andrebbe reintrodotta l'Iri", ha indicato Sangalli, facendo anche presente che "i tempi sono maturi per il superamento dell'Irap"