
Irap, prorogato al 30 novembre il termine per regolarizzare il pagamento: cosa cambia
Slitta di nuovo la data entro la quale le imprese dovranno saldare l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive che ancora non hanno versato. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri. Resta da capire a quanto ammontino la restituzione del saldo relativo al 2019 e il primo acconto del 2020, che erano stati cancellati in piena pandemia dal decreto Rilancio per i contribuenti che avessero superato i tetti degli aiuti di Stato fissati dal Temporary Framework Ue

L’Irap slitta di nuovo. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che ha rinviato al “30 novembre 2021 il termine per la regolarizzazione del versamento relativo al saldo Irap 2019 ed al primo acconto Irap 2020"
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“La proroga si è resa necessaria perché la decisione della Commissione Europea sull’estensione delle nuove soglie del quadro temporaneo di aiuti già autorizzati non sarà adottata” in tempo utile per il termine, precisano da Palazzo Chigi
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"Solo a seguito dei chiarimenti che saranno forniti tenendo conto della decisione della Commissione, le imprese potranno valutare se hanno correttamente fruito dell'esenzione prevista dall'art.24 del DL 34 del 19 maggio 2020 (Decreto "Rilancio") o se invece dovranno versare, in tutto o in parte, l'Irap non pagata nel 2020", spiega la nota del Consiglio dei ministri
Riforma fiscale, dall'Irpef al taglio dell'Irap: le ipotesiIl saldo Irap 2019 e il primo acconto Irap 2020 erano stati cancellati in piena pandemia dal decreto Rilancio per i contribuenti che avessero superato i tetti degli aiuti di Stato fissati dal Temporary Framework Ue
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Si tratta dell’ennesimo rinvio della scadenza del termine entro cui versare il tributo regionale senza incorrere in sanzioni e senza l’applicazione di interessi. Inizialmente il termine era stato fissato per il 30 novembre 2020, poi era slittato al 30 aprile 2021 ad opera del decreto Ristori e infine al 30 settembre 2021 grazie al decreto Sostegni

Non è semplice riuscire a calcolare in modo corretto l’eventuale cifra da versare. Le imprese hanno ricevuto aiuti provenienti da due diversi capitoli della Comunicazione della Commissione europea, precisamente “Aiuti di importo limitato“ e “Aiuti sotto forma di sostegno a costi fissi non coperti“. Gli aiuti che il 28 gennaio la Commissione ha esteso al 31 dicembre del 2021, innalzandone i limiti, sono però rivolti agli Stati e non ai contribuenti. Resta quindi da chiarire la modalità di reperimento delle informazioni per i versamenti delle imposte dovute

Si attendono insomma regole chiare. Secondo quanto indicato nella risoluzione 58/E/2021 delle Entrate l’esonero dal versamento del saldo Irap 2019 doveva essere indicato nel prospetto relativo agli aiuti di Stato della dichiarazione Irap 2020, ma al momento della dichiarazione le imprese ignoravano l’importo da indicare. Secondo la risoluzione, le imprese potranno ovviare al problema presentando una dichiarazione integrativa e versando la sanzione prevista dall’articolo 8 comma 1 del decreto legislativo 471/ 1997

L’esonero dal versamento Irap era stato stabilito con il decreto Rilancio. Grazie a questa norma le imprese, con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni, e i lavoratori autonomi, con un corrispondente volume di compensi, non erano tenute al versamento del saldo dell’Irap dovuta per il 2019 né della prima rata dell’acconto dell’Irap dovuta per il 2020

A causa dell’errata applicazione della normativa sugli aiuti di Stato, molti grossi gruppi societari hanno erroneamente fruito dell’esonero del versamento dell’Irap e ora sono tenute a regolarizzare l’omesso versamento. Per evitare ulteriori aggravi, è stato comunque stabilito che il versamento avvenga senza applicazione di sanzioni e interessi

“Riteniamo che sia importante abbassare le tasse per il ceto medio, andare verso una progressiva abolizione dell'Irap”, ha sottolineato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini

Dello stesso parere Confcommercio: "Riteniamo che i tempi siano maturi per il superamento dell'Irap in una forma compatibile tra finanza territoriale e abbassamento della pressione fiscale sulle imprese", ha detto il presidente Carlo Sangalli