L’organizzazione ha pubblicato le Prospettive economiche intermedie: il Pil italiano, dopo il crollo dell'8,9% nel 2020 legato agli effetti del Covid, dovrebbe crescere al 5,9% nel 2021 e al 4,1% nel 2022. Si tratta di stime riviste al rialzo di 1,4 punti per il 2021 e al ribasso di -0,3 punti per il 2022. Intanto, “il Pil globale ha ora superato il livello pre-pandemia, ma restano divari e rischi”
Rallenta la ripresa globale, ma l’Italia cresce oltre le attese. A certificarlo è l’Ocse, che ha pubblicato a Parigi le Prospettive economiche intermedie. Il Pil italiano, dopo il crollo dell'8,9% nel 2020 legato agli effetti del Covid, dovrebbe crescere al 5,9% nel 2021 e al 4,1% nel 2022. Rispetto alle Prospettive economiche di maggio, l'Ocse ha rivisto le stime italiane al rialzo di 1,4 punti per il 2021 e al ribasso di -0,3 punti per il 2022. L’organizzazione sottolinea che la variante Delta ha avuto un impatto mite nei Paesi con molti vaccinati. Poi ha spiegato che l'inflazione a livello globale è destinata a scendere gradualmente, ma "i rischi a breve sono in rialzo".
Ocse: “Pil globale ha superato livello pre-pandemia, ma restano divari”
Dai numeri dell’Ocse emerge che il Pil mondiale dovrebbe crescere al 5,7% nel 2021 e al 4,5% nel 2022. La crescita economica globale è quindi aumentata quest'anno, ma il suo ritmo ha rallentato leggermente. Dopo il -3,4% del 2020, quest'anno l'economia globale crescerà dello 0,1% in meno rispetto all'Economic Outlook di maggio e nel 2022 dello 0,1% in più. “Il Pil globale - scrive l'organismo internazionale - ha ora superato il livello pre-pandemia, ma la produzione a metà del 2021 era ancora inferiore del 3,5% rispetto a quanto previsto prima della pandemia. Ciò rappresenta un deficit di reddito reale di oltre 4.500 miliardi di dollari ed è sostanzialmente equivalente a un anno di crescita della produzione globale in tempi normali. Colmare questo divario è essenziale per ridurre al minimo le cicatrici a lungo termine della pandemia attraverso la perdita di posti di lavoro e reddito”. Secondo l’Ocse, inoltre, “permangono divari di produzione e occupazione in molti Paesi, in particolare nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, dove i livelli di vaccinazione sono bassi".
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“Ripresa vigorosa, ma progressi ineguali”
Il segretario generale dell'Ocse Mathias Cormann ha dichiarato: “Il mondo conosce attualmente una ripresa vigorosa grazie alle misure decisive assunte dai governi nel momento più acuto della crisi. Ma come osservato per la distribuzione dei vaccini, i progressi sono ineguali. Affinché la ripresa sia sostenuta e generalizzata, bisogna agire su un certo numero di fronti, dal dispiegamento di efficaci programmi di vaccinazione in tutti i Paesi a strategie concertate di investimento pubblico per preparare l'avvenire". Sulla stessa linea Laurence Boone, capoeconomista dell'Ocse: “Le politiche pubbliche hanno permesso di ammortizzare lo shock e assicurare una ripresa vigorosa. Bisogna ora prevedere finanze pubbliche più efficienti, basate sull'investimento nel capitale fisico e umano, per accompagnare una normalizzazione senza contrasti della politica monetaria una volta che la ripresa sarà solidamente avviata".
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La situazione nell’Eurozona
L’Ocse migliora le sue stime di crescita anche per l’Eurozona: sono del 5,3% nel 2021 e del 4,6% per il 2022, rispettivamente l'1% e lo 0,2% in più rispetto a quanto previsto dall'Economic Outlook del maggio scorso. Il Pil della Francia, dopo il -8% del 2020, crescerà del 6,3% quest'anno e del 4% il prossimo. Il Pil della Spagna, dopo il -10,8% del 2020, crescerà del 6,8% quest'anno e del 6,6% il prossimo. L'Ocse rivede invece al ribasso il Pil del Regno Unito: dopo il -9,8% del 2020, l'organizzazione prevede che l'economia britannica cresce del 7.6% quest'anno e del 5,2% il prossimo, rispettivamente lo 0,5% e lo 0,3% in meno rispetto a maggio. Passando agli Usa, il Pil rimbalzerà a +6% quest'anno dal -3,4%, grazie ai probabili ulteriori stimoli all'economia. La crescita degli Stati Uniti sarà dello 0,9% più bassa rispetto a quanto previsto nell'Economic Outlook di maggio.