Affitti, riparte il mercato degli universitari: ecco le città dove i canoni sono in calo
Secondo il report stilato da SoloAffitti, il gruppo specializzato nella gestione e tutela della rendita immobiliare, la richiesta di stanze da parte degli studenti sta lentamente tornando alla normalità, anche grazie al Green pass che permette di frequentare le lezioni in presenza. Ma nei grandi centri i prezzi continuano a scendere
Il mercato immobiliare degli affitti universitari sta gradualmente tornando alla normalità, anche grazie all’introduzione del Green pass che permette agli studenti di frequentare le lezioni in presenza. Ma i costi delle stanze continuano a essere in calo nei grandi centri
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È la situazione descritta da SoloAffitti, gruppo specializzato nella gestione e tutela della rendita immobiliare, che ha rilevato come i prezzi delle camere doppie risultino in calo (-4%), anche perché sempre meno richieste, e quelli delle singole sostanzialmente stabili (+1%)
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Per poter tornare ai livelli pre-Covid ci vorrà però ancora tempo: SoloAffitti ha rilevato che il numero di transazioni legato agli affitti universitari rimane ancora al di sotto (-41%) dei livelli del 2019, anche se risulta una moderata crescita delle richieste rispetto alla stagione 2020
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PREZZI PER LE SINGOLE - A Milano i costi delle stanze singole sono diminuiti quest'anno mediamente del 15% (quasi 100 euro). Situazione analoga nella Capitale (-15%) dove si spendono 64 euro in meno. Cagliari è la città con il maggior calo percentuale delle singole (-17% pari a 40 euro) registrato in Italia. Prezzi più bassi, seppure con percentuali a una cifra, per Bologna (-9% pari a 33 euro), Torino (-6%, 17 euro in meno) e Firenze (-5%, 19 euro)
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Sono invece in salita i prezzi delle singole a Genova che registra l'incremento più alto (+20%, cioè una media di 50 euro in più), Bari (+14%, pari a 30 euro) Napoli (+4%) e Padova (+4%). SoloAffitti rileva incrementi significativi dei prezzi anche a Pavia (+15%, 40 euro in più in media), Modena (+14%, pari a 35 euro) e Brescia (+14%, 50 euro)
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PREZZI PER LE DOPPIE - Per le stanze doppie a Padova e Milano si registrano decrementi medi del 25% e 24%, che nel capoluogo lombardo fanno scendere il canone di 95 euro e nella città veneta di 63 euro in media. Prezzi in discesa a doppia cifra rispetto allo scorso anno a Firenze (-15%), Torino (-15%) e Trieste (-13%). A Bologna e Napoli il calo si è fermato rispettivamente al 7% e 4%
In controtendenza c’è sempre Genova, dove l'incremento è stato del 20% (pari a 30 euro di media), seguita da Catanzaro (+13%), Siena (+10%) e Pavia (+4%)
LE CITTÀ PIÙ CARE - Milano e Rimini sono le città che, secondo l'analisi di SoloAffitti, hanno i prezzi medi più alti sia per le stanze singole che per quelle doppie. A Milano per una singola servono 500 euro e 300 per una doppia. A Rimini 425 euro costa la singola e 275 la doppia
I CENTRI PIÙ CONVENIENTI - Varese e Palermo sono le città più a buon mercato per gli universitari, con singole rispettivamente a 180 e 170 euro e doppie a 125 e 100 euro di media
COSA CERCANO GLI STUDENTI - La convivenza con coinquilini dello stesso sesso non è più una condizione necessaria nella scelta di un'abitazione da condividere: è ormai l'ultima motivazione (7%) che guida la ricerca della stanza
Sono invece sempre più richiesti comfort come un impianto di aria condizionata (9%), lavastoviglie e lavatrici (17%), un arredamento moderno e soprattutto una veloce connessione Wi-Fi (entrambi al 35%)
Le esigenze principali dei ragazzi che si spostano per studio si confermano tuttavia la vicinanza all’università (67%), ai mezzi pubblici (59%) e la disponibilità di una stanza singola (65%). Non ci sono variazioni di rilievo per le tipologie contrattuali più utilizzate
I CONTRATTI - Rimane una forte prevalenza nelle città universitarie dei contratti a canone concordato (3+2, studenti universitari, transitorio). Le eccezioni più evidenti sono Milano e Bologna dove il "canone concordato" viene utilizzato molto meno, a causa della forte crescita dei canoni di locazione negli ultimi anni e dei prezzi fissati dagli accordi territoriali