G7, incontro Biden-Draghi. Johnson: se serve sospenderemo intesa Irlanda del Nord

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Dopo l’apertura del summit, avvenuta ieri  in Cornovaglia, oggi il presidente del Consiglio italiano ha avuto un colloquio bilaterale di mezz'ora con il presidente americano. "Siamo d'accordo su molti temi", ha detto Draghi. In giornata tensioni Ue-Londra sulla questione nordirlandese post Brexit. Il premier britannico minaccia: il Regno Unito non esisterà a sospendere il protocollo se sarà necessario. Intanto c'è il via libera a un'alternativa alla Via della Seta per i Paesi a basso reddito

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto un colloquio bilaterale di mezz'ora con il presidente americano Joe Biden a margine del G7 che si svolge in Cornovaglia. L'incontro "è andato molto bene", ha detto Draghi. "Sin dalla formazione del governo sono stato molto chiaro che i due pilastri della politica estera italiana sono l'europeismo e l'atlantismo. Con Biden siamo d'accordo su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili, diritti sociali e tutela dell'ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza del G20". Draghi ha ringraziato Biden per il suo impegno nei confronti dell'Unione Europea. "Il quadro politico italiano cambia spesso", ha detto il premier, "ma certe cose come la nostra profonda alleanza con gli Usa non cambiano mai". In un altro incontro di giornata con il primo ministro canadese Justin Trudeau, Draghi ha parlato dell'importanza di raggiungere un accordo ambizioso sul clima. "Hai scelto un buon G7 in cui debuttare", avrebbe scherzato Trudeau. Intanto i leader del G7 hanno approvato un piano globale sulle infrastrutture per i Paesi a basso reddito in risposta alla Via della Seta lanciata dalla Cina.

Tensioni Bruxelles-Londra sulla questione Irlanda del Nord

Oltre alla questione Cina, a tener banco c'è anche quella tra Bruxelles e Londra per la vicenda dell'Irlanda del Nord. Il Regno Unito non esisterà a sospendere il protocollo per l'Irlanda del Nord se sarà necessario, minaccia il premier britannico, Boris Johnson, alla luce dell'impasse con l'Ue sull'attuazione del protocollo nell'ambito dell'accordo sulla Brexit. "Se il protocollo continuerà a essere applicato in questa maniera, non esiteremo a invocare l'articolo 16" che permette di superare certe disposizioni, ha avvertito in un'intervista a Sky News. Di fatto il Regno Unito chiede all'Ue un'interpretazione "pragmatica" sull'attuzione del protocollo nordirlandese allegato alle intese post Brexit, che Bruxelles contesta a Londra di non rispettare, ed evoca la prospettiva di "un compromesso" da entrambe le parti a salvaguardia del comune impegno sulla tutela in Irlanda dello storico accordo di pace del Venerdì Santo 1998.  Il protocollo sull'Irlanda del Nord - che impone a Londra controlli amministrativi su alcuni prodotti, soprattutto alimentari, al confine interno con il resto del Regno in cambio della permanenza dell'Ulster nel mercato unico europeo, unica soluzione accettata da Bruxelles per mantenere aperta la frontiera fra Dublino e Belfast malgrado la Brexit e nel rispetto dell'intesa di pace del '98 - sta avvelenando questa fase delle relazioni fra Gran Bretagna e Ue. L'Unione accusa il governo Johnson di non rispettare i patti, ventilando ritorsioni trasversali e azioni legali, avendo questo unilateralmente rinviato l'entrata in vigore dei controlli concordati. Londra replica accusando Bruxelles d'essere "cocciuta" e burocratica.

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Draghi: "Non bisogna ripetere gli errori del passato"

Ieri, durante il suo primo intervento al G7 nell’apertura formale del summit, Mario Draghi ha subito tracciato una linea di politica economica che a detta di Palazzo Chigi è stata condivisa da tutti i leader che partecipano ai lavori di Carbis Bay, Cornovaglia. In particolare, secondo il presidente del Consiglio è necessario mantenere politiche di bilancio espansive anche se "prudenti nel lungo periodo" e investire di più anziché dare sussidi. Non ripetere gli errori del passato: mantenere la coesione sociale che durante le crisi precedenti è stata ignorata è un "dovere morale". Draghi ha poi esortato a puntare di più sulla spesa per gli investimenti e meno su forme di sussidio, invitando i governi a non tenere stretti i cordoni della borsa, perché "ci sono ottimi motivi per avere una politica di bilancio espansiva". Poi ha sottolineato: "Nel lungo periodo è necessario mantenere un quadro di politica di bilancio prudente per rassicurare gli investitori ed evitare politiche restrittive da parte delle banche centrali".

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Visione alternativa a Cina e Russia

Intanto è lanciata la sfida alla Cina e alla Russia. I leader del G7, sottolinea un comunicato della Casa Bianca, affermano di volere offrire un piano "con alti standard e trasparente" in opposizione alla Via della Seta cinese. L'iniziativa, proposta su iniziativa americana, si chiamerà 'Build Back Better World (B3W)'. Nella nota della Casa Bianca si sottolinea "l'enorme bisogno di infrastrutture in Paesi a basso e medio reddito". "Non si tratta di far scegliere i Paesi fra noi e la Cina. Si tratta di offrire una visione e un approccio alternativo: quello che stiamo proponendo è un'agenda positiva concentrata sull'unire i Paesi che condividono i nostri valori sui temi che contano di più", ha affermato un funzionario della Casa Bianca, sottolineando che gli Stati Uniti stanno "offrendo un visione alternativa e positiva per il mondo rispetto a quella presentata dalla Cina e dalla Russia".

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Biden contro lavoro forzato Uiguri

Joe Biden, inoltre, è in pressing sui colleghi del G7 per un'azione "concreta sul lavoro forzato", a tutela degli Uiguri, con l'obiettivo di inviare un messaggio chiaro "al mondo: queste pratiche sono un affronto alla dignità umana e un esempio della concorrenza economica sleale della Cina". Lo afferma un funzionario della Casa Bianca, sottolineando che è essenziale richiamare "l'uso del lavoro forzato nello Xinjiang e prendere misure concrete per assicurare che le catene di approvvigionamento globali siano libere dall'uso del lavoro forzato. Il messaggio deve essere - aggiunge - che il G7 è serio nel difendere i diritti umani".

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