Sostegni-bis, dagli indennizzi al lavoro: aiuti per 40 miliardi

Economia

Simone Spina

Potrebbe avere il via libera questa settimana il nuovo provvedimento del governo che prevede contributi alle imprese danneggiate dall'epidemia e misure per evitare la perdita di posti di lavoro

Somiglia a una manovra finanziaria il nuovo Sostegni Bis, il settimo provvedimento per aiutare l’economia dall’inizio dell’epidemia. Un decreto ad ampio raggio, tanto che Mario Draghi l’ha ribattezzato decreto “Imprese, lavoro, professioni” e la sua consistente portata ne giustifica il paragone: 40 miliardi di euro, soldi in deficit, cioè da prendere in prestito.

18 miliardi per aziende e partite Iva

Circa 18 miliardi serviranno per aiutare aziende e altre partite Iva. Cambia la formula. In prima battuta, l’indennizzo è calcolato sul calo del fatturato con una eventuale integrazione se, per esempio, un ristoratore ha dovuto tenere chiuso nei primi mesi del 2021. A fine anno, però, si potrà chiedere una somma aggiuntiva, se verrà accertato che gli utili, che comprendono costi fissi e variabili, sono scesi più del fatturato.

Aiuti mirati per tessile e sport

Sono previsti aiuti mirati per alcuni settori economici, come quello tessile e dello sport, agevolazioni per le piccole e medie imprese che investono in nuovi macchinari e la proroga delle garanzie pubbliche per avere prestiti. Novità per il bonus vacanze, che potrà essere chiesto non solo agli alberghi ma anche alle agenzie di viaggi.

Nuovo rinvio delle cartelle esattoriali

Diverse le misure sul tavolo per evitare la perdita di posti di lavoro con la fine del blocco dei licenziamenti: sgravi per le aziende sui contributi pensionistici se assumono o mantengono il personale. Risorse anche per agevolare l’acquisto della prima casa e nel menu c'è un altro rinvio (al 30 giugno) delle cartelle esattoriali. Verrebbero inoltre sbloccati 800 milioni per l’avvio della nuova compagnia aerea che erediterà AlitaliaNel menu anche il salvataggio dei Comuni a rischio dissesto finanziario: sono 1400 e ci penserebbe lo Stato a prendere sulle sue spalle una parte dei loro debiti.

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