Nel decreto "sostegni" gli 11 miliardi di aiuti alle partite Iva potrebbero andare a chi ha anche un lavoro dipendente o una pensione
La polemica dei parlamentari che avevano incassato il bonus per le partite Iva potrebbe tornare d’attualità. Allora alcuni deputati avevano ricevuto i 600 euro dall’Inps, del tutto legittimamente, in quanto titolari di una partita Iva assieme al lavoro da onorevoli. Per quell’episodio Inps alla fine è stata multata dal garante della privacy, perché i nomi dei parlamentari non sarebbero dovuti trapelare. Ebbene, con il decreto "sostegni" il paradosso di aiuti finiti anche a ricchi e parlamentari potrebbe ripetersi.
Sostegni anche a dipendenti e pensionati (con partita Iva)
Nel decreto varato dal governo Draghi infatti sembra essere previsto che gli aiuti per le attività economiche possano arrivare anche a chi, oltre a una partita Iva che rientra nei requisiti del decreto, ha anche un lavoro dipendente o un reddito da pensione. Per delimitare i beneficiari non verrebbe infatti tenuto conto del reddito complessivo dei contribuenti. E come accadde ai parlamentari, i sostegni potrebbero arrivare anche a chi non ne ha bisogno per sostenere i costi della propria attività e arrivare alla fine del mese. Nel decreto d'altronde non vi è traccia di limitazioni che escludono dipendenti e pensionati. E anche all’Agenzia delle Entrate rispondono che per ora non ci sono esclusioni di questo tipo (per il decreto "rilancio", peraltro, una circolare specificava che chi aveva una partita Iva ed è allo stesso tempo dipendente o pensionato poteva ricevere gli aiuti). Il problema da maggio scorso non si era più posto perché i decreti ristori avevano escluso in gran parte i professionisti, come notai, avvocati, giornalisti, eccetera.
Aiuti anche a chi ha redditi di 100mila euro
Facciamo un esempio di quanto potrebbe accadere: un ingegnere assunto in azienda ha uno stipendio lordo di 100mila euro (non toccato dalla crisi) e allo stesso tempo ha una partita Iva per qualche lavoro da freelance, che però nel corso del 2020 per ragioni slegate dalla pandemia ha deciso di non proseguire. Ebbene: riceverà comunque l'aiuto di almeno 1000 euro, perché il decreto "sostegni" guarda solo il calo dell’attività autonoma.
Storia vecchia
Un anno fa i primi bonus del governo Conte andarono anche al 10 per cento delle famiglie più ricche d’Italia. Da allora qualcosa è stato aggiustato: oggi si accede agli aiuti solo dimostrando la perdita di fatturato. Ma il welfare italiano non ha ancora perso del tutto il vizio di estendere gli aiuti a chi non ne ha bisogno.