La segnalazione è arrivata dalla direzione centrale antifrode, anticorruzione e trasparenza dell'Inps, ed è stata poi pubblicata da Repubblica. Come riporta il quotidiano, i parlamentari sarebbero tre leghisti, uno del M5s e uno di Italia Viva. Sui social c'è chi chiede al presidente Roberto Fico di rendere note le identità dei deputati. Di Maio: "I nomi sono coperti dalla legge sulla privacy, siano loro ad avere il coraggio di uscire allo scoperto". Zingaretti: "È una vergogna". Salvini: "Sospensione immediata"
Partite Iva, ma anche deputati. Cinque persone che svolgono il lavoro a Montecitorio (e, in aggiunta, un conduttore tv) sarebbero riuscite a richiedere e ricevere il bonus di 600 euro mensili, poi elevato a 1.000, previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per l'emergenza Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). Come riporta La Repubblica, i deputati sarebbero tre della Lega, uno del M5s e uno di Italia Viva. "Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano", ha tuonato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "È una vergogna", ha aggiunto il presidente della Camera Roberto Fico. Parla di "vergogna" anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Mentre Matteo Salvini chiede la "sospensione immediata" per i coinvolti.
La scoperta dell'Inps
La notizia dei "Furbetti di Montecitorio", come sono stati soprannominati i cinque deputati, è arrivata dalla direzione centrale antifrode, anticorruzione e trasparenza dell'Inps ed è stata riportata domenica 9 dal quotidiano La Repubblica. Tutti i cinque, di cui non sono stati resi noti i nomi, appartengono alla categoria di possessori di partita Iva, liberi professionisti, co.co.co o autonomi, e dunque non c'è nulla di illegale nel loro comportamento. Resta la questione dell'opportunità di richiedere il bonus.
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Sui social: "Fico deve dare i nomi". Di Maio: "Si dimettano"
Mentre sui social molti utenti chiedono al presidente della Camera Roberto Fico di fare i nomi dei "furbetti", arrivano le prime reazioni politiche. "I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore", ha scritto Di Maio su Facebook. Poi ha aggiunto: "Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente". Sempre su Facebook, è intervenuto anche Fico. "È una vergogna. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. In quanto rappresentanti del popolo abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici", ha scritto. "Se confermato, questo sarebbe semplicemente uno scandalo - ha dichiarato invece in una nota la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli -. Ci aspettiamo un sussulto di dignità: i deputati di cui parla l'Inps chiedano scusa e, se li hanno presi, restituiscano immediatamente i soldi".
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Zingaretti: "Vergogna"
Sul caso è intervenuto anche Zingaretti: "Posso dire che è una vera vergogna?", ha commentato su Facebook il segretario dem. Dal Pd, inoltre, il vice presidente del Gruppo Pd alla Camera, Michele Bordo, ha fatto sapere: "Spero che restituiscano subito i soldi o che il Presidente Roberto Fico trovi immediatamente la maniera per porre rimedio a questa ingiustizia, che è uno schiaffo enorme nei confronti di chi ha realmente bisogno, specie dopo l'emergenza sanitaria".
Salvini: subito sospensione per deputati coinvolti
Mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha attaccato: "Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle partite Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l'Inps (che non ha ancora pagato la cassa integrazione a migliaia di lavoratori) abbia dato quei soldi è una vergogna. In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero". Poi ha una "immediata sospensione" per i coinvolti, "chiunque siano".
Castelli: "Se è vero, alla Camera manca senso della misura"
Critica anche la viceministra all'Economia, Laura Castelli: "Se questa notizia fosse confermata, sarebbe molto grave. Vorrebbe dire che a Montecitorio non c'è il senso della misura. Quando abbiamo pensato a questi provvedimenti, li abbiamo scritti per aiutare chi davvero stava soffrendo, chi si era ritrovato di colpo in difficoltà, chi ne aveva bisogno davvero. Col Movimento 5 Stelle abbiamo sempre combattuto gli sprechi e non credo appartenga ai principi 'onorevoli' quello di richiedere il bonus partita Iva, per chi di sicuro non fa fatica ad arrivare a fine mese, ma ha avuto la fortuna di ricevere il proprio stipendio regolarmente anche durante la pandemia", ha scritto su Facebook.