
L'arresto è stato disposto in esecuzione di un ordine di carcerazione per un cumulo pene di quasi otto anni dopo che sono passate in giudicato due sentenze per i processi sulle aggressioni legate alla faida con il trapper Baby Touche e la rissa con sparatoria di corso Como
Ancora guai giudiziari per il trapper Simba La Rue, arrestato dai Carabinieri in Spagna a Barcellona dove si trovava per motivi di lavoro. L'arresto è stato disposto in esecuzione di un ordine di carcerazione per un cumulo pene di quasi otto anni dopo che sono passate in giudicato due sentenze per i processi sulle aggressioni legate alla faida con il trapper Baby Touche e la rissa con sparatoria di corso Como. Per l’estradizione in Italia si dovrà aspettare i prossimi giorni. Simba La Rue, nome d'arte di Mohamed Lamine Saida, cresciuto tra Francia e Italia, ha esordito nel mondo del rap con "Sacoche' con un altro rapper, Baby Gang, anche lui finito in guai giudiziari.
Le condanne
"Non era latitante, era a Barcellona per lavoro", ha spiegato il suo legale, Niccolò Vecchioni, chiarendo di non aver ancora ricevuto il provvedimento sul cumulo pene e sull'esecuzione. Dopo la prima condanna definitiva, Simba La Rue aveva ottenuto un differimento pena per motivi di salute, perché ha da tempo ormai problemi ad una gamba. Subì, infatti, un agguato: era stato accoltellato proprio nell'ambito della faida con altri trapper. Quando è arrivata, però, anche la seconda condanna definitiva, l'11 marzo scorso, era ormai scontato che Mohamed Lamine Saida sarebbe finito in carcere per scontare le pene definitive. E oggi è stato bloccato in Spagna. Baby Gang, invece, ossia Zaccaria Mouhib, con centinaia di migliaia di follower, ai vertici delle classifiche ma anche protagonista delle cronache giudiziarie negli ultimi anni assieme a Simba, sempre a marzo ha avuto una condanna definitiva per il caso della sparatoria a 2 anni 9 mesi e 10 giorni. Potrà, però, chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. Già nell'ottobre del 2021 Simba La Rue finì fu raggiunto da un Daspo Willy (provvedimento nato dopo l'uccisione del giovane Willy Montero il 6 settembre 2020 a Colleferro, in provincia di Roma) disposto dal questore di Milano perché nel luglio di quell'anno fu sorpreso a lanciare pietre all'indirizzo di clienti della discoteca Old Fashion. Con il provvedimento fu impedito al rapper di mettere piede nei locali del capoluogo lombardo per 18 mesi. L'ultimo episodio risale a poco meno di due mesi fa, quando il trapper è stato fermato dalla polizia locale di Milano alla guida di una Mercedes classe G 8V senza patente e con 142 grammi di marijuana. La droga era suddivisa in 70 bustine trovate nel bagagliaio del Suv preso a noleggio. Con lui a bordo c'erano altri tre giovani, tra i quali l'amico Baby Gang.
