
Bonus a rischio con il nuovo governo? Cosa pensa Mario Draghi dei sussidi
L’ex presidente della Bce in passato ha sostenuto che misure a fondo perduto, come i bonus o il Reddito di cittadinanza, possono funzionare in tempo di crisi, ma vanno poi sostituiti con investimenti che creino opportunità economiche e lavorative a lungo termine. Un pensiero che avrebbe ribadito anche durante le consultazioni, mentre c’è già chi chiede di “salvare” alcuni provvedimenti e incentivi fra cui il Superbonus 110%

Sì ai sussidi in tempi di crisi, ma quel che serve sono le opportunità per ripartire. Sembra essere questa il pensiero del presidente incaricato Mario Draghi e, quindi, la possibile strategia economica di un governo guidato dall’ex presidente della Bce
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Una linea che quindi potrebbe andare verso la riduzione dei contributi a fondo perduto, come i bonus, largamente elargiti dal precedente esecutivo per far fronte all’emergenza Covid-19
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Il pensiero di Draghi è emerso già al Meeting per l'amicizia fra i popoli a Rimini nell’agosto 2020: "In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire", ha detto l’ex presidente della Bce
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Draghi ha però poi precisato che, specialmente "ai giovani, bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro redditi futuri"
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Tuttavia, ad esempio, Manfred Schullian, presidente del gruppo Misto, ha affermato: "Il presidente Draghi ci ha detto che bisogna investire e con i ristori evitare contributi a fondo perduto ma finanziare le imprese per riprendere"

E il 4 febbraio anche Vittorio Sgarbi, dopo le consultazioni, ha detto qualcosa di simile: "Draghi ha parlato di comportamenti depressivi da vincere, di persone che sono state costrette a una dimensione di profonda malinconia e rinuncia non potendo lavorare. E ha prospettato una necessità non di assistere attraverso un procedimento che assomiglia a quello del Reddito di cittadinanza ma di dare lavoro, di mettere le aziende in condizione di ripartire"
Tuttavia alcuni partiti e i loro esponenti stanno già parlando delle misure che secondo loro non andrebbero toccate: "Il Superbonus al 110% è una delle misure più consistenti messe in campo per rilanciare la crescita e tutelare l'ambiente - ha detto il sottosegretario M5s Riccardo Fraccaro - Gli interventi già ammessi a detrazione sono aumentati del 376% in soli due mesi, per un totale di 338 milioni di euro. Da dicembre a oggi il valore dei nuovi cantieri è passato da 537 a ben 2.960”

“Una crescita esponenziale straordinaria - ha continuato Fraccaro - che va sostenuta continuando a lavorare al fine di rafforzare questa misura. Per favorire la transizione green e lo sviluppo sostenibile è necessario che il Superbonus resti una priorità”

Fra i sussidi rientra anche il Reddito di cittadinanza, per cui ha intenzione di battersi il M5s: “Abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il Reddito di cittadinanza", ha detto il capo politico Vito Crimi dopo le consultazioni di sabato 6 febbraio

E nel quadro ci sono anche i fondi del Recovery Fund dell'Ue, che Draghi ha detto dovranno essere spesi “con saggezza e intelligenza”

Draghi durante le consultazioni, pur non avendo parlato esplicitamente di bonus, avrebbe espresso ai suoi interlocutori la convinzione che occorra non solo dare ristori alle categorie colpite dagli effetti della pandemia, ma anche pensare a investimenti in settori che diano “opportunità di crescita” e quindi anche di lavoro. Come aveva già detto a Rimini: più investimenti e meno sussidi e incentivi