
Governo, quando partiti avversari hanno fatto squadra per formare un esecutivo
Dopo il primo turno di consultazioni sembra forte l'appoggio a Mario Draghi da parte dei vari partiti italiani. Ma nella storia della Repubblica Italiana ci sono state varie occasioni in cui componenti politiche diverse hanno collaborato: ecco i casi principali

Mario Draghi è il premier incaricato da Sergio Mattarella per formare un nuovo esecutivo in grado di affrontare la difficile situazione causata dalla pandemia di Covid-19 e di tenere unite le varie forze politiche. "Avverto il dovere di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso", ha detto il presidente della Repubblica nell'annunciare la scelta di affidare l'incarico all'ex presidente della Bce
Crisi di Governo, Mattarella: "Governo di alto profilo"
La figura di Mario Draghi sembra mettere d'accordo i differenti partiti. Nel primo giro di consultazioni con i gruppi parlamentari, il premier incaricato ha incassato un forte sostegno. M5s, Pd, Iv e LeU sono favorevoli a un esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce e un via libera è arrivato anche da Forza Italia e dalla Lega, con Salvini che ritiene ci sia "convergenza su diversi temi". Contrario, per il momento, Fratelli d'Italia
Draghi, la storia di SuperMario
Nella storia dell'Italia repubblicana è già successo che parti politiche diverse si siano unite per collaborare alla formazione di un esecutivo. A partire dal Governo De Gasperi II, che rimase in carica dal 14 luglio 1946 al 2 febbraio 1947, formato da esponenti della Dc, del Pci, del Partito socialista italiano di unità proletaria e, per la prima volta, del Pri
Governo Draghi, chi potrebbe far parte della squadra
Il Governo De Gasperi II diede le dimissioni andando in crisi il 20 gennaio 1947, in seguito alla scissione del PSI che aveva dato origine al Partito socialista democratico italiano. Seguì il Governo De Gasperi III e poi IV che ottennero entrambi la fiducia dall'Assemblea Costituente. Nonostante le ostilità, le varie parti che formavano gli esecutivi di quegli anni riuscirono a collaborare per guidando il Paese durante la ricostruzione e portando alla stesura della Costituzione dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e al passaggio da monarchia a Repubblica

Nel 1976 è il turno del Governo Moro V che rimase in carica dal 12 febbraio 1976 al 30 luglio 1976. L'esecutivo ottenne la fiducia alla Camera con le astensioni di Psi e Pri e con l'uscita dall'aula al Senato sempre da parte dei socialisti e dei repubblicani (Nella foto: Giulio Andreotti firma come ministro del Bilancio del Governo Moro V)

Il Governo Ciampi fu l'ultimo esecutivo della cosiddetta Prima Repubblica, rimase in carica dal 29 aprile 1993 all'11 maggio 1994 e fu il primo guidato da un non parlamentare

La maggioranza del governo di Carlo Azeglio Ciampi, ex governatore della Banca d'Italia, era composta da Dc, Pds, Psi, Pri, Pli, Psdi, Verdi e Lista Marco Pannella

Nel biennio 1995-1996 si ha il primo governo "tecnico" in Italia, il Governo Dini, presieduto da personalità fuori dalla politica attiva. In realtà già il Governo Ciampi, come detto sopra, fu guidato da un non parlamentare. L'esecutivo Lamberto Dini rimase in carica dal 17 gennaio 1995 al 18 maggio 1996

Si arriva infine a un altro governo "tecnico", il Governo Monti, che rimase in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. Le uniche forze che si sono dissociate dal sostegno all'esecutivo formato da Mario Monti furono Italia dei Valori e Lega

Formato, per lo più, da persone estranee all'ambiente politico, fu presentato come un governo tecnico d'emergenza nell'ambito della forte crisi economica del 2008. Il presidente del Consiglio Mario Monti lo definì "governo di impegno nazionale". L'esecutivo viene ricordato in particolare per le numerose misure di austerità