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L'Italia è in ritardo sul Recovery Fund? Dipende

Economia

Lorenzo Borga

Si continua a discutere se il nostro paese sia o meno indietro sulla preparazione del recovery plan. Secondo il ministro Enzo Amendola no, per il monitoraggio di Sky TG24 sì. Ma dipende dai punti di vista

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Il ministro agli Affari europei Enzo Amendola, ospite a Sky TG24 Economia, ha affermato - come si può ascoltare nel video - che «il ritardo avviene se c'è una data di presentazione» del piano «e questa non viene rispettata». E «la data di presentazione è auspicabile che arriverà per la fine di febbraio 2021». Dunque, secondo il ministro, l'Italia non sarebbe in ritardo per la definizione del documento italiano di spesa e riforma del Next Generation Eu.

 

Tuttavia secondo il monitoraggio di Sky TG24 (vedi anche il grafico animato) il nostro paese è ultimo al momento, tra i grandi stati europei, nella procedura per ricevere i fondi comunitari. La Spagna ha infatti presentato la prima versione del proprio piano a ottobre e fonti della Commissione europea hanno confermato che ha terminato il lavoro sulla sua bozza, dopo le trattative con Bruxelles. La Francia era partita prima di tutti, con un documento molto dettagliato pubblicato a settembre, e risulta essere ora in fase di negoziato con la Commissione Ue. La Germania invece, fino a pochi giorni fa negli ultimi posti a pari merito con l'Italia nella corsa al Recovery, ha da poco presentato la sua proposta di piano che ora sottoporrà all'Unione europea. L'Italia invece per ora ha approvato ufficialmente solo delle linee guida su come scegliere i progetti da finanziare. Mentre la proposta di documento di spesa e riforma vera e propria si è incagliata in Consiglio dei Ministri per le divergenze tra i partiti di maggioranza. E a oggi dunque ne è disponibile solo una bozza non ufficiale né definitiva.

Clicca qui se non vedi il grafico.

 

Una bozza che ora probabilmente è arrivata anche nelle mani del governo comunitario a Bruxelles, visto che Johannes Hahn, commissario al Bilancio Ue, ha affermato che «l'Italia ha già mandato una bozza di piano di riforme e ora la Commissione la analizzerà». Come però alcune fonti hanno confermato a Sky TG24, non si tratterebbe di un documento definitivo ma solo di uno dei passi di un negoziato che non è ancora concluso.

L'Italia, dunque, è o meno in ritardo?

Dipende dai punti di vista. Non lo è in termini assoluti, come afferma Amendola e come sempre sottolineato da Sky TG24: secondo le linee guida europee c'è tempo da gennaio ad aprile 2021 per presentare ufficialmente i piani nazionali di ripresa e resilienza (dopo il dialogo con Bruxelles).

 

Ma lo è invece rispetto agli altri paesi più grandi (Spagna, Germania e Francia), che si trovano per ora in step più avanzati del nostro nella richiesta dei fondi del Next Generation Eu. E siamo dietro anche rispetto ad alcuni paesi più piccoli: secondo fonti comunitarie sentite direttamente, avrebbero già presentato le bozze definitive pure Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Slovenia, Bulgaria e Ungheria.