Ovs presenta offerta vincolante per l'acquisto del brand Stefanel

Economia

Approvato contestualmente un aumento di capitale da 80 milioni di euro per cogliere opportunità di crescita per linee esterne, attraverso fusioni e acquisizioni

Ovs ha presentato "un'offerta vincolante volta all'acquisizione di alcuni asset" di Stefanel, attualmente in amministrazione straordinaria, "tra cui in particolare il brand storico dell'azienda". "In considerazione dell'entità di tale offerta, i mezzi finanziari necessari risultano essere ampiamente nelle disponibilità correnti del gruppo", si legge in una nota di Ovs, la cui assemblea ha tra l'altro approvato oggi all'unanimità un aumento di capitale da 80 milioni di euro per cogliere opportunità di crescita per linee esterne, attraverso fusioni e acquisizioni. 

L’impatto del Covid sul gruppo Ovs

Ovs ha chiuso i primi nove mesi dell'anno, impattati dagli effetti della pandemia di Covid-19, con vendite per 736,7 milioni di euro, in calo del 25,7% sullo stesso periodo del 2019, e con una perdita prima delle imposte di 19,5 milioni di euro, a fronte dei 43,3 milioni di utile dello scorso anno. Nel terzo trimestre, si legge in una nota, il gruppo ha messo a segno un forte recupero, con vendite nette cresciute del 6,1% sul 2019, a 361 milioni di euro, mentre i ricavi dell'e-commerce sono saliti, da inizio 2020, del 50%. L'ebitda del terzo trimestre si è così attestato a 38,1 milioni, per il secondo trimestre consecutivo in linea con il 2019, nonostante il negativo contesto di mercato. Nei nove mesi l'ebitda è sceso del 60% a 40 milioni, causa covid. La posizione finanziaria netta migliora, rispetto a un anno fa, di 38,3 milioni, a 356,9 milioni. 

La fabbrica è la stessa ma da un giorno all'altro è cambiato il lavoro. Non più abiti da cucire, libri da stampare, borse da confezionare o capi di alta moda, ma mascherine igieniche per proteggersi e proteggere contro il Covid 19. E' la svolta solidale delle migliaia di lavoratori delle aziende che hanno deciso di cambiare produzione, a volte macchinari spesso materie prime, per dare una mano nell'emergenza coronavirus. Una novità anche per Graziella Balbino che dopo 37 anni di drappeggi e pinces a tailleur e pantaloni, si è trovata a cucire mascherine. "Con i guanti il tessuto all'inizio scivolava, ora mi sono abituata e sono orgogliosa di questo progetto", spiega la responsabile dell'atelier di Alba del gruppo Miroglio.
ANSA/UFFICIO STAMPA MIROGLIO
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