
Covid, l’emergenza frena la spesa per Natale: -4,7 miliardi secondo Confesercenti
Secondo le elaborazioni sulla base di un sondaggio di SWG, due consumatori su tre sono intenzionati a spendere meno dello scorso anno. Per i regali il budget si restringe di 1,3 miliardi. Tutte le voci di spesa vengono riviste al ribasso: la percentuale di italiani che comprerà prodotti enogastronomici passa dal 70 al 40%, abbigliamento dal 60 al 38%, libri dal 54 al 35%, giocattoli dal 44 al 27%, prodotti di tecnologia dal 33 al 23%. I negozi fisici sperano in una ripresa dopo mesi dominati dal predominio del Web

Il Natale si avvicina e lo shopping per regali, pranzi e cene entra nel vivo. Quest’anno, però, la spesa per le feste natalizie è frenata dall’emergenza coronavirus: due consumatori su tre sono intenzionati a spendere meno dello scorso anno, con una riduzione stimata della spesa complessiva di Natale di -4,7 miliardi euro (-20,6% sul 2019)
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Il dato emerge da alcune elaborazioni condotte dall'Ufficio Economico Confesercenti sulla base di un sondaggio di SWG sulle intenzioni di acquisto dei consumatori in vista delle prossime feste invernali
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Nei prossimi 10 giorni saranno oltre 22 milioni - il 54% della popolazione adulta - gli italiani che si metteranno a caccia di regali da mettere sotto l'albero. Ma le preoccupazioni per il Covid e le difficoltà economiche si riflettono anche sugli acquisti
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Spending review per i regali di Natale: il budget si restringe di -1,3 miliardi (-17,9% sul 2019)
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Gli italiani - spiegano da Confesercenti - arriveranno alle feste di fine 2020 stremati da un anno difficile, dal forte impatto psicologico ed economico. Una famiglia su tre - il 32% - dichiara di aver ridotto i consumi durante l'anno; il 13% segnala di arrivare a fine mese solo tirando la cinghia e un ulteriore 4% di non arrivarci affatto
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Preoccupa il futuro e in particolare la prospettiva di una prosecuzione della pandemia anche nel 2021, segnalata dal 60% degli intervistati. Cresce anche la paura per la tenuta della situazione economica dell'Italia (46% delle risposte, contro il 42% dello scorso anno). Una quota che supera anche quella relativa al timore per le prospettive economiche personali e della famiglia, espresso da un italiano su tre (34%)
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Sull'onda dell'incertezza, quest'anno il 64% degli italiani - quasi due su tre - progetta di spendere meno dello scorso anno per i regali e gli altri acquisti di Natale, dalla tavola alla casa, mentre solo il 3% prevede di aumentare il budget
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Cedono terreno anche le intenzioni di acquisto di prodotti di tecnologia, che passano dal 33 al 23% delle indicazioni degli intervistati
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Sempre secondo il sondaggio, la rete dei negozi fisici spera - dopo mesi dominati dall'e-commerce - di risollevarsi a ridosso delle feste. Nel periodo di restrizioni delle attività di vicinato, le piattaforme online si sono aggiudicate una buona parte del Natale: il 46% di italiani che ha già iniziato a comprare i doni da mettere sotto l'albero, in sei casi su dieci (59%, lo scorso anno era il 32%) lo ha fatto sul web. Con le riaperture, i negozi puntano a invertire la tendenza nonostante il contesto difficile, scommettendo sul servizio e sulla tradizione
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I consumatori, svela il sondaggio, vogliono dare fiducia al retail: il 29% di chi non ha ancora comprato segnala l'intenzione di acquistare doni in un piccolo negozio fisico o in un mercato. Pesa, però, la chiusura dei negozi dei centri commerciali nei giorni prefestivi e festivi: le limitazioni alle aperture e agli orari condizionano il 16% dei clienti. Per Confesercenti è un grave danno economico e una distorsione della concorrenza, visto che negozi dello stesso tipo ma fuori dai centri commerciali possono rimanere aperti. Per questo ha presentato ricorso al Tar

Tra gli altri fattori che condizionano gli acquisti nei negozi, il 25% segnala le file generate dai contingentamenti dentro le attività. Il 34%, invece, ammette di essere influenzato nella sua spesa nei negozi proprio dal timore di contagio. Ma c'è anche un 25% che dice di non essere condizionato

Non solo lo shopping, ma anche la festa in sé viene condizionata del Covid. Per il 41% l'emergenza pandemica e le conseguenti restrizioni cancellano del tutto o parzialmente la festa, mentre il 29% ritiene che il Natale resti parzialmente o del tutto intatto

Anche le decorazioni sono più modeste: le famiglie che faranno l'albero passano dal 73 al 67%; il presepe dal 49 al 40%. A sostituirli, villaggi di Natale (scelti dal 3%, contro il 2% dello scorso anno) e le piccole decorazioni domestiche (23%), mentre il 16% - era il 14% lo scorso anno - non metterà nulla