Istat, scende la produzione industriale, a settembre calo del 5,6% rispetto ad agosto

Economia

Dopo quattro mesi di crescita e il forte aumento registrato ad agosto, a settembre la produzione industriale diminuisce in termini congiunturali, registrando comunque un livello superiore dell'1,3% rispetto a luglio

Torna a scendere la produzione industriale. Dopo quattro mesi di recupero segna a settembre un calo del 5,6% rispetto ad agosto e del 5,1% rispetto ad un anno prima. A renderlo noto è l'Istat che aggiunge che nonostante il calo di settembre, il trimestre iniziato a luglio mantiene un forte segno positivo (+28,6%) rispetto al precedente trimestre caratterizzato dal lockdown Covid. In termini tendenziali e corretto per gli effetti di calendario, l'indice complessivo scende del 5,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di settembre 2019). 

I dati della produzione industriale di settembre

Dopo quattro mesi di crescita e il forte aumento registrato ad agosto - spiega l’Istituto nazionale di statistica - a settembre la produzione industriale diminuisce in termini congiunturali, registrando comunque un livello superiore dell'1,3% rispetto a luglio. Rispetto a febbraio 2020, mese immediatamente precedente l'esplosione della crisi, il livello è inferiore di circa il 4%. Riduzioni tendenziali particolarmente ampie riguardano le industrie tessili, dell'abbigliamento, pelli e accessori (-20,8%) e quelle petrolifere (-20,4%). Gli unici settori di attività economica che registrano incrementi tendenziali sono l'attività estrattiva (+2,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2,0%) e le altre industrie (+0,2%). Se si guarda ai comparti, l’indice destagionalizzato mostra diminuzioni congiunturali: variazioni negative caratterizzano, infatti, i beni di consumo (-4,8%), i beni strumentali (-3,9%), i beni intermedi (-1,6%) e, in misura meno rilevante, l'energia (-0,3%). Le flessioni sono più ampie per i beni strumentali (-7,1%), i beni di consumo (-5,7%) e i beni intermedi (-4,2%), mentre resta sostanzialmente stazionaria l'energia (-0,1%).

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