Lavoro: persi 219mila autonomi a causa del Covid-19, la metà tra 30-39 anni

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Il comparto, si legge in un report dei consulenti del lavoro, è passato da 5,4 a 5,1 milioni di occupati (-4,1%) tra il secondo semestre del 2019 e quello del 2020. Per il 35,8% il calo delle entrate è stato "superiore al 50%”

Secondo la Fondazione Studi dei consulenti del lavoro tra il secondo trimestre 2019 e quello di quest'anno, su 841mila posti di lavoro perduti, 219mila sono stati quelli degli autonomi, comparto "passato da 5,4 a 5,1 milioni di occupati (-4,1%)" si legge nel report "La crisi senza fine del lavoro autonomo". Per il 79% dei professionisti, nei mesi più critici dell'emergenza Covid-19 (aprile e maggio), le entrate sono scese, ma per il 35,8% il calo è stato "superiore al 50%”. Tra i lavoratori, la fascia 30-39 anni è quella più in crisi, con 110 mila lavoratori in meno (sui 219 mila totali) e una contrazione del 10,5%.

Commercianti e intellettuali i più colpiti

I venti della pandemia (LO SPECIALE - IL LIVEBLOG), si legge nel dossier, hanno soffiato più violentemente su alcuni specifici segmenti dell'universo dell'attività lavorativa indipendente: le perdite maggiori, in termini assoluti, si registrano tra i piccoli imprenditori del commercio (71mila addetti in meno, con un calo del 7,1%), ma anche nel mondo delle professioni intellettuali a elevata qualificazione e di quelle tecniche, che lasciano sul terreno rispettivamente 31.000 (-3%) e 39.000 (-4%) lavoratori, per un totale di circa 70.000 professionisti.

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Calano gli stagionali e i consulenti in ambito finanziario e assicurativo

A livello settoriale, secondo gli autori dello studio, sebbene l'area turistica contribuisca, tra attività ricettive e ristorative, alle cadute occupazionali "in modo rilevante" (sono 33mila gli autonomi in meno, con un calo del 7,7%), viene segnalata la crisi anche di tanti altri comparti: gli agenti e consulenti che lavorano nel campo finanziario ed assicurativo (-11,5%), la filiera dei servizi alle imprese (-11,3%), dell'informazione (-11,5%) e della formazione (-14,8%).

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I bonus non sono serviti

Nello scenario di una pandemia globale, "neppure il bonus autonomi, di cui hanno beneficiato oltre 4 milioni di lavoratori, è riuscito ad arginare le ingenti difficoltà reddituali e di liquidità riscontrate dai liberi professionisti", scrivono i consulenti del lavoro. È necessario, secondo la categoria, fare scelte di lungo periodo per sostenere maggiormente il lavoro autonomo e, di conseguenza, far crescere i livelli occupazionali ad esso collegati. Sempre su questo tema è arrivato un appello lanciato il dal presidente di Confcommercio Sangalli: "Con un'economia già in ginocchio, va scongiurato ad ogni costo un nuovo lockdown".

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