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Sure, il prestito europeo per la cassa integrazione arriva a ottobre

Economia

Lorenzo Borga

Il secondo aiuto europeo contro la crisi economica (dopo il Mes) sta per partire, entro la seconda metà di ottobre secondo la Commissione.

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Si tratta di Sure, il prestito per finanziare la cassa integrazione e le altre spese che gli stati europei hanno sostenuto per contenere la crisi occupazionale durante e dopo i lockdown. 87 miliardi di euro in tutto, mentre all’Italia sono riservati 27 miliardi e mezzo. Più di tutti gli altri paesi, seguita da Spagna con 21,3 miliardi e Polonia con 11,2. Il prestito per ora è stato richiesto da 16 stati su 27.

 

Gli stati a metà settembre avevano fornito le garanzie, pochi giorni dopo il Consiglio dei capi di stato e di governo aveva approvato i prestiti, e ora invece la Commissione europea si dice pronta ad andare sul mercato e trovare risparmiatori pronti a prestare i soldi. La Commissione ha infatti scritto che la prima transazione avverrà nella seconda metà di ottobre.

Come funziona Sure

Il prestito Sure è per gli stati membri, ma per trovare i soldi la Commissione si indebita autonomamente sul mercato finanziario e consegna successivamente il prestito ai paesi. In questo modo gli stati possono beneficiare del tasso di interesse molto basso, o per giunta negativo, di cui gode la Commissione vista la solidità finanziaria e politica dell’Unione europea (a cui attribuito il rating più alto dalle agenzie internazionali).

È per questo motivo che paesi solidi come Francia e Germania non hanno richiesto i fondi, perché possono farsi prestare i soldi dai risparmiatori a tassi molto vantaggiosi, più di quelli offerti dalla Commissione europea.

L’Europa e il debito comune

Non è la prima volta che l’Unione europea si finanzia sui mercati, ma è di certo l’emissione più sostanziosa. In attesa della montagna di miliardi per il Next Generation Eu. Entro il 2026 proprio per questo l’Ue dovrebbe diventare il maggior emittente di debito sovranazionale al mondo. Anche per questo motivo Siegfried Ruhl, a capo delle operazioni di finanziamento del Mes, è stato distaccato alla Commissione europea per contribuire alle operazioni di indebitamento. Secondo fonti tecniche, Sure dovrebbe essere finanziato attraverso due emissioni da 10 miliardi ciascuna entro la fine dell’anno.

 

La forma che verrà utilizzata sarà quella delle obbligazioni sociali, vale a dire prestiti concessi per sostenere obiettivi sociali e risolvere problemi che possono danneggiare il benessere della popolazione. In questo caso l’obiettivo è alleviare l’impatto sociale devastante del coronavirus sui cittadini europei. Perciò gli stati dovranno rendicontare le spese che faranno con i soldi del prestito Sure, per garantire agli investitori che i loro soldi saranno utilizzati a questi scopi.

Il governo italiano ha già chiarito che intende spendere i soldi di Sure per finanziare la cassa integrazione da marzo in poi, i bonus per i lavoratori autonomi, lavoratori dello spettacolo, agricoltori e altre categorie, i contributi a fondo perduto per autonomi e imprese individuali, i soldi per il congedo parentale e il voucher baby sitter.

Come restituire il prestito

Sure, essendo un prestito, andrà ovviamente restituito. Non è ancora chiaro quali saranno i tempi e le condizioni sul tasso di interesse. Per questo ogni paese dovrà concordare un accordo con la Commissione, prima della concessione del prestito.

E il Mes?

Il meccanismo a livello pratico è molto simile a quello messo già a disposizione per il prestito del Mes, che però per ora nessuno stato membro ha richiesto. Il ministro Roberto Gualtieri ha affermato ieri che per ora «non ci serve dal punto di vista della sua funzione principale cioè sostenere delle spese che altrimenti lo Stato non sarebbe in grado di fare perché, fortunatamente, le nostre aste sui titoli di Stato stanno andando molto bene e persino le entrate fiscali dimostrano che c’è un'economia in ripresa quindi le casse dello Stato sono assolutamente in grado di far fronte a tutti gli impegni». Gualtieri non ha comunque escluso di richiedere il prestito in futuro. Per ora, secondo le ultime analisi, il prestito del Mes sarebbe a tassi negativi (quindi l’Italia riceverebbe dei soldi per indebitarsi) mentre le ultima aste del Btp decennale hanno richiesto tassi di interesse vicino allo +0,8 per cento.