
Dal 1° ottobre cambiano le buste paga di colf, badanti e baby sitter: ecco come
Le collaboratrici domestiche si chiameranno d'ora in poi assistenti familiari e saranno inquadrate in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni, guardando soprattutto al lavoro di cura dei bambini e delle persone non autosufficienti. Nel contratto del lavoro domestico sono state introdotte novità soprattutto per quelle famiglie che hanno bisogno di un aiuto 24 ore su 24, come quelle che devono prendersi cura di anziani non autosufficienti

Da giovedì 1° ottobre entrano in vigore le regole del nuovo Contratto collettivo per il lavoro domestico, siglato lo scorso 8 settembre. Regole che si applicano a oltre un milione di colf, badanti e baby sitter. Ecco cosa cambia
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Cambia innanzitutto la definizione. Addio a colf, badanti e baby sitter: le collaboratrici domestiche si chiameranno d'ora in poi assistenti familiari e saranno inquadrate in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni guardando soprattutto al lavoro di cura dei bambini e delle persone non autosufficienti
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La platea, ricorda il Sole 24 Ore, è composta dagli 848.987 lavoratori domestici regolari censiti dall’Inps e dai 176.848 in fase di regolarizzazione, con la sanatoria introdotta dal decreto Rilancio
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Il nuovo contratto collettivo si rivolge alla figura professionale degli assistenti familiari, suddivisi in quattro livelli a seconda che si occupino della cura della casa o dell’assistenza di persone (bambini o anziani), autosufficienti o no

Riconosce, anche dal punto di vista retributivo, alcune indennità ad hoc ai lavoratori che seguono i bambini più piccoli

Indennità previste anche per coloro che si occupano di più di una persona non autosufficiente

Si punta anche sulla formazione, introducendo la possibilità di permessi retribuiti dalle famiglie fino a 64 ore all’anno per i lavoratori che volessero seguire corsi, e una maggiorazione mensile che potrà essere versata - tra un anno - agli assistenti familiari che abbiano ottenuto la certificazione di qualità, il cosiddetto “patentino” delle colf

Nel nuovo contratto trova spazio anche un congedo per le donne vittime di violenza: la lavoratrice inserita nei percorsi di protezione per la violenza di genere, certificati dai servizi sociali del Comune o da case rifugio, potrà astenersi dal lavoro per motivi legati al percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi, con una indennità versata dall’Inps

Per le famiglie datrici di lavoro domestico, gli aiuti riconosciuti dallo Stato per incentivare la regolarità del rapporto sono la possibilità di portare in deduzione dall’imponibile Irpef i contributi versati ai lavoratori, e la detrazione per l’assistenza a persone non autosufficienti, che si applica solo a chi ha un reddito fino a 40mila euro e vale al massimo 399 euro all’anno

Le baby sitter sono state portate tutte in un unico livello di inquadramento (B-Super), e come “compensazione” (con il precedente contratto potevano essere inquadrate anche a un livello superiore), a coloro che assistono bambini sotto i sei anni è stata riconosciuta una indennità mensile da 115,76 euro

Per i lavoratori domestici di livello C-Super e D-Super che curano più di una persona non autosufficiente è prevista una indennità mensile da 100 euro. Questi importi sono “assorbibili” da eventuali superminimi individuali del lavoratore

Significa che se la famiglia versa al lavoratore una paga oraria già superiore ai minimi contrattuali, e questo “superminimo” vale già più di 115,76 o di 100 euro al mese, l’indennità non avrà alcun impatto

L'aumento salariale si limita a 12 euro mensili a partire da gennaio in media per il livello B super portando la retribuzione minima per una persona convivente a 880 euro

Dal nuovo anno aumentano da 3 centesimi a 6 centesimi l’ora i contributi alla Cassa Colf. Si conoscerà poi dal 2021 l’aggiornamento dei contributi Inps