
Crollo export 2020, quali sono i settori più colpiti e quali hanno retto meglio in Italia
Dai beni alimentari alla moda, passando per l'e-commerce e la mobilità, ecco quali sono le previsioni sull'andamento economico del nostro Paese nell'anno dell'emergenza sanitaria dettata dalla pandemia. LA FOTOGALLERY

L'emergenza sanitaria globale e il conseguente "Great Lockdown" hanno avuto un forte impatto su numerose attività economiche che hanno fatto registrare evidenti contrazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fornire una panoramica generale sulla situazione in Italia è il rapporto export 2020 stilato da Sace Simest
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Le maggiori spinte al ribasso sono state registrate in alcuni settori dei beni intermedi, come i metalli e, in misura minore, i prodotti in gomma e plastica

Questi settori, infatti, hanno risentito dell'interruzione delle Catene Globali del Valore (CGV), dovuta al blocco diffuso delle attività produttive nella prima metà del 2020

Secondo le stime del rapporto, dovrebbe fare eccezione il settore chimico, meno impattato in questo 2020 grazie, in particolare, al traino della componente farmaceutica. La farmaceutica aveva già rappresentato uno dei maggiori traini nella ripresa delle esportazioni italiane in seguito alla crisi finanziaria globale, facendo registrare ritmi di crescita particolarmente elevati negli ultimi dieci anni

Più ombre che luci in questo 2020 anche nella meccanica strumentale e negli apparecchi elettrici, per via - si legge nel report - dei ritardi e delle cautele nelle scelte di famiglie e imprese in un contesto incerto. In particolare, si stima un calo delle esportazioni atteso del 13,3%, seguito da una ripresa nel 2021 (+9,6%), a fronte di un stabilizzazione dell'emergenza sanitaria

Impatto negativo anche per quanto riguarda i beni di investimento, soprattutto nel settore dei mezzi di trasporto. Il segmento automotive, già in difficoltà dallo scorso anno, potrebbe, però, avere qualche spiraglio positivo per i veicoli più green

La vendita all'estero di mobili e arrendamento potrà, invece, beneficiare almeno in parte, della maggiore attenzione dei consumatori legata alla più lunga permanenza nelle abitazioni, in media, anche durante l’attività lavorativa

Questa dinamica sembra essere evidenziata, ad esempio, dai dati sulla spesa per mobili della popolazione cinese nei primi cinque mesi del 2020: i tassi di crescita tendenziali di marzo, aprile e maggio (rispettivamente -22,7%, -5,4% e +3,0%) mostrano, infatti, un progressivo recupero dopo il crollo superiore al 30% registrato nei primi due mesi dell’anno

Il report stima delle criticità anche per i beni di consumo e, in particolare, nel settore della moda, che dovrebbe riprendersi lentamente solo nel 2021

Nello specifico, le esportazioni di moda, avendo risentito in modo particolare del lockdown iniziato proprio a ridosso della stagione primaverile, sono attese in flessione del 17,2% nel 2020 e in lenta ripresa nell’anno successivo (+6,7%)

Buone notizie, invece, si attendono dalle esportazioni italiane di agricoltura e alimentari, i settori meno colpiti, secondo le stime, in questo 2020

La produzione in questi settori, infatti, non ha subito drastici arresti durante il lockdown e la domanda è stata sostenuta dall’aumento della spesa per alimenti e bevande realizzata nei canali della distribuzione, più o meno organizzata

Per le esportazioni italiane di agricoltura e alimentari si stima una flessione attesa nel 2020 del 5,4% e una rapida ripresa nell'anno successivo (+8%)

Le restrizioni fisiche imposte ai contatti diretti con i consumatori e le imprese partner hanno fatto comprendere ancora di più l’importanza e le potenzialità dei canali digitali e dell’e-commerce per tutte le categorie di merci e servizi

Nel 2019, l’export digitale di prodotti destinati a consumatori finali in modo diretto (B2C) o intermediato (B2B2C) ha raggiunto un valore di 11,8 miliardi di euro, con una crescita del 15%, un ritmo allineato a quello dell’anno precedente
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