Parte oggi l'emissione dei Btp Futura, i nuovi buoni del tesoro dedicati ai risparmiatori italiani. Cosa sono e a chi convengono.

Da oggi a venerdì i risparmiatori italiani (e anche quelli esteri, a patto che non provengano dagli Stati Uniti) possono sottoscrivere il nuovo titolo decennale ideato dal Ministero dell'Economia per pagare le spese legate alla pandemia: il Btp Futura. Per i primi quattro anni pagherà una cedola - cioè un interesse - dell’1,15 per cento. Dal quinto al settimo anno si raggiungerà l'1,30 per cento, che dall'ottavo al decimo crescerà all'1,45 per cento. In media si dovrebbe arrivare così all'1,285 per cento all'anno sul decennio.

I tassi di interesse sono in linea con i più comuni titoli pubblici a 10 anni. Ma è per chi vorrà mantenere il titolo fino alla scadenza che ci sarà un guadagno rispetto ai normali Btp: è infatti previsto un "premio fedeltà" tra l'1 e il 3 per cento calcolato sulla media del tasso di crescita del Pil nominale nei prossimi anni. Nell'ipotesi migliore, il tasso di interesse annuo finale potrebbe arrivare a quasi l'1,4 per cento.

I Btp Futura sono in continuità con i Btp Italia, altro titolo lanciato dal Tesoro a maggio. Ma con delle differenze: secondo alcuni esperti i Futura sono meno vantaggiosi del precedente titolo, nonostante abbiano una durata doppia. Solo nella migliore delle ipotesi (se il Pil crescesse molto più di quanto ha fatto negli ultimi tempi) il Btp Futura potrebbe superare i Btp Italia. Questo è vero perché i tassi su tutti i titoli di stato sono scesi per effetto degli acquisti della Bce, rispetto a un paio di mesi fa.

I titoli possono essere acquistati attraverso il portale di trading dell'home banking, facilmente attivabile da casa dagli utenti, agli sportelli della propria banca o negli uffici postali. Il taglio minimo acquistabile di ciascun ordine è di 1.000 euro e se ne possono acquistare all’emissione per multipli di 1.000 euro.

Il Tesoro spera di fare cassa con questa nuova obbligazione, e di farlo grazie ai soldi dei piccoli risparmiatori privati. Il Ministero dell'Economia ha stimato di dover emettere più di 500 miliardi di euro nel 2020 per fare fronte alla crisi economia della pandemia (circa 100 miliardi in più dell'anno scorso). L'obiettivo è aumentare la quota di debito pubblico detenuto direttamente dalle famiglie: oggi è meno del 10 per cento.