Stimoli economici e diversificazione, come investire nel post Covid

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Investire e differenziare il proprio budget gestendo le incertezze dei mercati post Covid

L’emergenza sanitaria (LO SPECIALE SULLA PANDEMIA - AGGIORNAMENTI LIVE) ha aperto una crisi economica e destabilizzato i mercati internazionali. Con la riapertura graduale di tutte le attività, la ripartenza potrebbe tuttavia essere un periodo ideale per cogliere le giuste opportunità. A sostenerlo è Luca Tobagi, investment strategist di Invesco: “I listini azionari tendono a muoversi sulle aspettative per il futuro, e quindi in parte potrebbero riflettere la visione che il 2020 possa essere un anno di recessione diffusa. Il 2020 potrebbe anche essere solo una battuta di arresto lungo un percorso di crescita globale destinato a ripartire nel 2021”.

Stimoli economici

L’incertezza nasce dalle criticità tipiche di una crisi sanitaria storica. Le difficoltà nel fare previsioni su questo tema e sui potenziali rischi di nuove ondate di contagio possono generare confusione, inoltre è faticoso elaborare strategie per proteggere la popolazione e stimolare l’economia. Secondo l’investment strategist Luca Tobagi però ci sono tanti aspetti positivi: “La cosa da sottolineare è che, per fronteggiare questa crisi, si sono mobilitate in modo massiccio sia la politica monetaria, sia la politica fiscale. Gli stimoli economici attivati hanno dimensioni mai viste prima. Le misure annunciate e già in fase di attuazione hanno lo scopo di fornire un sostegno all’economia reale e al sistema finanziario nell’immediato, ma soprattutto di mantenere l’infrastruttura economico finanziaria vitale e reattiva per quando arriverà il momento in cui si potrà riprendere l’attività liberamente”.

La crisi del petrolio e le conseguenze sui mercati

Anche il prezzo del petrolio ha risentito della crisi causata dal Covid-19. Si tratta di una sorta di crisi nella crisi. “L’ambito in cui le tensioni politiche ed economiche hanno trovato una sfavorevole convergenza è stato il mercato del petrolio – spiega Tobagi - Per tutta la prima fase della crisi di Covid-19 l’eccesso di offerta dovuto ai contrasti fra i Paesi produttori ha fatto scendere molto le quotazioni del greggio, poi le aspettative di forte rallentamento globale e recessione in molti Paesi hanno colpito le aspettative sulla domanda. Fattori di natura più tecnica, legati soprattutto all’esaurimento della capacità di immagazzinare il petrolio hanno portato il WTI sotto zero il 20 aprile. Dopo i tassi di interesse negativi, è diventato negativo anche il prezzo del petrolio, sia pure per un solo giorno. Ora i prezzi si sono stabilizzati su un livello basso, ma la situazione non è calma”.

L’aspetto positivo di questa debolezza del petrolio è, secondo quanto sottolinea Tobagi, “che il suo contributo all’inflazione è molto basso, quando non addirittura negativo. Ciò compensa altri prezzi in aumento, come quelli di alcuni generi alimentari le cui filiere produttive sono state colpite dalla crisi. L’assenza di tensioni inflattive evidenti permette alle banche centrali di mantenersi estremamente accomodanti, cioè, tradotto in italiano corrente, di lasciare il costo del denaro molto basso, di stimolare le banche ad erogare prestiti e soprattutto di acquistare quantità massicce di titoli di Stato e obbligazioni societarie. Questo non solo aiuta governi e aziende, ma è un supporto di fondamentale importanza per il mercato obbligazionario, che ha una rilevanza enorme nei portafogli dei nostri clienti”.

Affrontare l’incertezza con la diversificazione

Luca Tobagi suggerisce quindi di affrontare quest’incertezza con diversificazione, prudenza e logica: “Gli investitori possono muoversi con prudenza, valutando bene il proprio orizzonte temporale e la propria tolleranza al rischio. Se hanno un orizzonte esteso e possono sopportare dei rischi, i momenti di turbolenza, in particolare le discese, sono storicamente stati favorevoli per acquistare con disciplina attività rischiose. Per i mercati azionari, quindi, crediamo che piani per accumulare con regolarità nel lungo periodo siano un approccio molto valido. Altra regola d’oro per affrontare l’incertezza è diversificare meglio possibile il portafoglio in base alla tipologia di attività finanziaria, all’area geografica, al settore, magari anche alla valuta. E può essere una buona idea anche considerare, in misura contenuta in un portafoglio ben diversificato, le cosiddette “attività reali,” fra i quali spicca il bene-rifugio per eccellenza, l’oro, che ha l’obiettivo di offrire stabilità nelle fasi più confuse”.

Scopri di più su tutte le opportunità che il mercato finanziario offre in questo momento. Potrebbe essere l’occasione ideale per rilanciare l’attività e guardare al futuro con basi solide di crescita economica.

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