Coronavirus, riapertura con aumento prezzi. Codacons: rincari al bar e dal parrucchiere

Economia

Secondo le segnalazioni raccolte dall'associazione, da quando gli esercizi commerciali hanno riaperto, in alcuni casi i prezzi per un caffè al bar sono saliti. In aumento anche i costi per pieghe e taglio di capelli. Nella Fase 2 i gestori sono chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali

Caffé e taglio di capelli, in alcuni casi, sono più cari dopo la riapertura degli esercizi commerciali nella Fase 2. A denunciarlo è il Codacons che parla di aumenti fino al 53,8% per il caffé o del 25% per un taglio di capelli o una messa in piega. "Stiamo ricevendo decine di segnalazioni sugli incrementi dei listini”, spiega l’associazione (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

I rincari al bar

In testa alla classifica dei rincari, secondo quanto riporta il Codacons, “ci sono i bar, con molti esercenti che hanno ritoccato al rialzo il prezzo di caffè e cappuccino: al centro di Milano, dove il prezzo medio di un espresso è 1,30 euro, si arriva fino a 2 euro (+53,8%). A Roma (1,10) fino a 1,5 euro (+36,3%). A Firenze (1,40) fino a 1,7 euro (+21,5%)”.

Segnalazioni di prezzi più alti anche per taglio e piega

Anche i parrucchieri, stando alle segnalazioni, hanno aumentato i prezzi. In base ai costi medi nelle grandi città, spiega ancora il Codacons, il prezzo di un taglio passa da una media 20 a 25 euro (+25%), ma con punte che arrivano al +66%: secondo una segnalazione, a Milano il taglio donna in un salone è passato da 15 a 25 euro.

collage_riaperture

approfondimento

Fase 2: aperti bar, negozi e chiese con nuove regole. FOTO

Rischio di stangata da 536 euro a famiglia

Nei giorni scorsi, il Codacons aveva anche annunciato il rischio di una stangata da 536 euro a famiglia su base annua, elaborando gli aumenti di prezzi e tariffe in concomitanza con le riaperture. L’associazione a difesa dei consumatori, nello specifico, ha spiegato che gestori, esercenti e commercianti sono chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali, mentre le regole sul distanziamento sociale ridurranno sensibilmente i loro guadagni, a causa della forte diminuzione del numero giornaliero di clienti. "Una vera e propria bomba sociale - ad avviso del Codacons - ed economica che potrebbe essere scaricata sui consumatori finali, attraverso un incremento generalizzato di prezzi e tariffe volto a recuperare sia i maggiori costi a carico degli esercenti, sia i minori guadagni".  Alcuni settori, ha poi segnalato l'associazione, “hanno già registrato forti incrementi dei listini, come quello alimentare per il quale l'Istat ha registrato ad aprile un aumento dei prezzi del +2,8%, ma sono molti i comparti che appaiono a rischio rincari”.

COMO, ITALY - MARCH 22:  President of Confcommercio Carlo Sangalli speaks at a press conference during the Confcommercio Ambrosetti Forum at Villa D'Este on March 22, 2013 in Como, Italy. Themes discussed during the upcoming 14th "Market Leaders and Scenarios for the 21st century" forum, organised by Confcommercio and The European House Ambrosetti, will cover topics such as the global economic situation, employment, and energy and their impact on Italy's own attempts to recover from it's economic problems.  (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)

approfondimento

Coronavirus, Sangalli: "Rischio di danni permanenti all’economia"

Il decalogo del Codacons per evitare l'aumento dei prezzi

Intanto sia il Codacons, che Altroconsumo e Coldiretti, come riporta il Sole 24 ore, hanno predisposto dei decaloghi per cercare di combattere l’aumento dei prezzi e affrontare la spesa al supermercato o al discount con i giusti accorgimenti. Ecco quello del Codacons:

 

1) Andare a fare la spesa con una lista già pronta di prodotti da acquistare, in modo da limitare i tempi di permanenza negli esercizi e non dimenticare beni necessari.

2) Meglio recarsi al supermercato a stomaco pieno, per evitare scelte “di pancia” dettate dalla gola e non da reale necessità.

3) Controllate i prezzi, e se per alcuni prodotti notate scostamenti dei listini rispetto ai giorni precedenti, evitateli, dirottando le vostre scelti su beni alternativi.

4) Per i prodotti freschi è meglio andare a fare la spesa di mattina, quando gli esercizi vengono riforniti, ma è bene ricordare che in prossimità dell’orario di chiusura numerosissime catene “svendono” prodotti deperibili come pane, dolci, prodotti precotti, eccetera, con offerte 2x1 e sconti fortissimi.

5) Non farsi cogliere dal panico e non acquistare più del reale fabbisogno, perché il rischio è che parte di ciò che si compra finirà in pattumiera.

6) Evitate frutta e verdura non di stagione, che hanno prezzi sensibilmente più alti. 

7) Cambiare marca: modificando le proprie abitudini e provando marchi alternativi è possibile risparmiare sensibilmente sullo scontrino.

8) Attenti all’ortofrutta già inscatolata: generalmente il costo al kg è più elevato di quello sfuso, perché si paga il packaging.

9) Per i beni dedicati alla pulizia della casa, confrontate i prezzi con i prodotti che hanno il marchio del supermercato: è possibile risparmiare fino al 50% e i prodotti hanno le medesime funzioni e caratteristiche.

10) Guanti, mascherine e altri Dpi consentono risparmi se acquistati in grandi quantità: maggiore è il numero delle unità comprate, minore sarà il prezzo per singolo prodotto. In tal senso, se al supermercato guanti e mascherine costano troppo, o se i rifornimenti scarseggiano, è possibile ricorrere al web, confrontando con attenzione i prezzi e leggendo le recensioni dei clienti per evitare acquisti incauti.

Economia: I più letti