Petrolio, crollo storico Wti: chiude in calo del 305% a -37,63 dollari al barile

Economia

La domanda evapora e le quotazioni del greggio crollano andando in negativo come mai prima. Le Borse europee riescono a chiudere azzerando le perdite, a eccezione di Madrid

La crisi legata al coronavirus, con i lockdown in molti Paesi, pesa anche sul petrolio (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE). La domanda evapora e le quotazioni del petrolio Wti (West Texas Intermediate) crollano ai minimi storici, scendendo prima sotto il dollaro al barile e poi girando e chiudendo in negativo, per la prima volta nella storia, con il tonfo finale a -305% a -37,63 dollari.

La reazione dei mercati davanti al crollo del petrolio

Una caduta, quella di oggi, che ha portato ai minimi dal 1983, quando sono iniziate le rilevazioni e che mostra come i tagli alla produzione decisi dall'Opec+ non riescono a tenere il passo con il crollo della domanda. Di fronte al tracollo, le piazze finanziarie, però, hanno tenuto. L'Europa ha chiuso tutta in positivo, fatta eccezione per Madrid in calo dello 0,64%. Milano è rimasta stabile (+0,05%). Per Piazza Affari si è trattato di una seduta nervosa, complice lo spread salito fino a 239 punti in chiusura. Wall Street, invece, ha ceduto alla caduta libera del petrolio pur contenendo le perdite rispetto all'avvio di seduta,  grazie ai tecnologici.

I tagli alla produzione decisi dall'Opec+

Con i lockdown imposti nelle maggiori economie, per contenere il covid-19, la domanda di petrolio è quindi crollata nonostante i tagli alla produzione decisi dall'Opec+: 9,7 milioni di riduzione a fronte di una domanda attesa calare circa tre volte tanto.

Con i lockdown imposti nelle maggiori economie, per contenere il covid-19, la domanda di petrolio è quindi crollata nonostante i tagli alla produzione decisi dall'Opec+: 9,7 milioni di riduzione a fronte di una domanda attesa calare circa tre volte tanto.

Con i lockdown imposti nelle maggiori economie, per contenere il covid-19, la domanda di petrolio è quindi crollata nonostante i tagli alla produzione decisi dall'Opec+: 9,7 milioni di riduzione a fronte di una domanda attesa calare circa tre volte tanto.

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