È la previsione elaborata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro per il secondo trimestre del 2020. Le ore lavorate nel mondo caleranno del 6,7%. A New York mezzo milione di persone hanno perso il lavoro o stanno per perderlo
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), l’epidemia di coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE) nel secondo trimestre del 2020 produrrà un calo del 6,7% delle ore lavorate in tutto il mondo, cancellando l’equivalente di 195 milioni di lavoratori a tempo pieno. È quanto si legge in un rapporto pubblicato dall’ente con sede a Ginevra, in Svizzera, secondo cui “il peggioramento della crisi avrà effetti devastanti sul mondo del lavoro”. (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LE GRAFICHE CON TUTTI I DATI)
Coinvolti 4 lavoratori su 5
Secondo l’Ilo, l’attuale emergenza sanitaria sta avendo un impatto su oltre 4 lavoratori su 5 (81%), interessati dalle chiusure parziali o totali dei rispettivi posti di lavoro. I settori più colpiti, secondo il rapporto, sono quelli della ricezione turistica, della ristorazione, il manifatturiero e il commercio al dettaglio.
A New York perso mezzo milione di posti
Dati negativi arrivano anche dagli Stati Uniti, dove dopo l’inizio della crisi sanitaria si sono impennate le richieste dei sussidi di disoccupazione. Nella città di New York, secondo quanto comunicato dal sindaco Bill de Blasio, almeno mezzo milione di persone sono rimaste senza lavoro o stanno per perderlo causa coronavirus. “Le proiezioni iniziali - ha detto de Blasio - parlano di un impatto durissimo sull’occupazione e di un enorme disagio economico. L’unico paragone che può essere fatto è con la Grande Depressione”.