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Dazi, Gualtieri: accordo globale o scatta la web tax

Economia

Il ministro dell'Economia replica alla minaccia di Trump di imporre dazi del 25% su automobili e altri beni importati dall'Ue: nel mirino i profitti dei giganti Usa dell'economia digitale

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Dazi sui prodotti contro tasse sui profitti, a Davos è gelo tra Stati Uniti e Unione Europea. Il nuovo round di questa sfida va in scena al World Economic Forum in corso tra le montagne svizzere. E il ministro Gualtieri cerca di far sentire la voce italiana: “Puntiamo a un accordo globale per la web tax, ma in assenza di questo scatterà la nostra tassazione a partire dal febbraio 20121”, ha detto ai giornalisti il titolare dell’Economia. Una posizione concordata con la Francia, con il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che si è detto “completamente sulla stessa linea” del collega italiano e pronto a far applicare la tassazione nazionale sugli utili delle società Big Tech.

Trump minaccia nuovi dazi

La controffensiva arriva poco l’intervista rilasciata da Trump alla Cnbc, nella quale il presidente degli Stati Uniti aveva lanciato una nuova minaccia: “Se l'Unione europea non accetta un accordo commerciale, siamo pronti ad azioni dolorose, e a imporre tariffe molto elevate su auto e altri beni che vengono importati nel nostro Paese". Di dazi sulle case automobilistiche aveva parlato anche il segretario del Tesoro Usa Mnuchin, definendo “discriminatoria per sua natura” la digital tax paventata dall’Ue.

In cerca di un accordo

A mostrare ottimismo su un’intesa globale con Washington è invece la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "Nel complesso ho avuto una conversazione molto buona con Trump, ci aspettiamo di avere nel giro di poche settimane un accordo quadro riguardante il commercio, la tecnologia e l'energia che potremo firmare insieme”, ha detto.