
Il 2019 ha incoronato il patron della Luxottica che sui mercati ha visto lievitare le sue partecipazioni a 23,9 miliardi. Molto bene, nonostante il rischio della revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, anche i Benetton. LA FOTOGALLERY

Nel 2019, il più ricco in Borsa, è stato Leonardo Del Vecchio, seguito dalla famiglia Agnelli. Il patron di Luxottica, come scrive Repubblica, ha visto lievitare il valore delle sue partecipazioni azionarie a 23,9 miliardi
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A questo ottimo risultato ha contribuito la scia della fusione tra Luxottica ed Essilor

Del Vecchio oltre all'azienda nata nel 1961 ad Agordo, in provincia di Belluno, possiede il 10% di Mediobanca, che ha registrato degli ottimi risultati borsistici negli scorsi 12 mesi, e delle partecipazioni in Generali

Alle sue spalle la famiglia Agnelli che ha visto crescere il valore delle partecipazione in Exor a 8,5 miliardi

Tra le ragioni di questa impennata sicuramente l'avallo del mercato alla fusione tra Peugeot e Fca

Ma non vanno sottovalutate nemmeno le azioni delle Juventus che hanno contribuito ad arricchire la famiglia Agnelli. Nella foto John Elkann e Andrea Agnelli

In leggera flessione, invece, Stefano Pessina

Il primo socio della catena di distribuzione farmaceutica Alliance Walgreen Boots ha visto scendere il valore delle proprie azioni a 7,4 miliardi, con una flessione di 2,2 miliardi, rispetto al 2018

Tra le ragioni delle difficoltà la concorrenza di Amazon anche in campo farmaceutico

Al medesimo livello di Pessina salgono invece Miuccia Prada e Patrizio Bertelli

I due, nella foto insieme all'atrice Uma Thurman, sono riusciti ad ottenere ottimi risultati in particolare sul listino di Hong Kong

Subito dietro, c'è invece la famiglia Benetton che, secondo Repubblica, nel 2019 hanno visto gonfiarsi il loro portafoglio azionario di circa 1,2 miliardi

Il risultato è stato ottenuto grazie alle buone prestazioni di Generali e Mediobanca e al rimbalzo di Atlantia, controllante di Autostrade per l'Italia S.p.A.

Gli ottimi risultati, però, potrebbero essere messi in pericolo dalla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia fortemente promossa dalla componente grillina del governo
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Tra i paperoni della borsa, però, chi ha guadagnato di più rimane lo Stato, grazie agli ottimi risultati, tra gli altri, di Poste ed Enel