Sciopero supermercati Conad Auchan: oltre 3.000 dipendenti a rischio

Economia

Incrociano le braccia migliaia di dipendenti della rete francese che ancora non hanno certezze per il futuro. Ecco i motivi della protesta

Non si preannuncia un Natale sereno per migliaia di lavoratori del gruppo Auchan e Sma, acquisito la scorsa estate da Conad. Un passaggio non certo indolore per i 6.600 dipendenti lombardi del colosso francese: 3.100 non sono, infatti, inclusi nei piani di trasformazione. I lavoratori incrociano le braccia, per 8 ore, anche l'antivigilia di Natale e in tutta Italia (LE FOTO). In concomitanza con lo sciopero, davanti alla sede di Regione Lombardia andrà in scena la manifestazione organizzata dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs contro il piano di riorganizzazione di Conad.

Un piano di "mobilità incentivata"

"A Natale non vogliamo regali – scrivono i lavoratori nel volantino che distribuiranno lunedì mattina –. Chiediamo solo solidarietà verso la nostra lotta e che questo gruppo di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che nonostante tutto continuano a lavorare con professionalità e impegno, non venga distrutto per sempre". "Negli ipermercati si prevede una riduzione delle superfici dei punti vendita mediamente del 30-50% – spiegano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Lombardia –. E questo significa un forte rischio che Conad crei una “bad company” dove abbandonare i lavoratori in esubero". Dal canto suo Francesco Pugliese, numero uno di Conad, ha annunciato che dalla prossima settimana partirà, proprio dalla Lombardia, un piano di "mobilità incentivata" che riguarderà circa 1000-1500 dipendenti.

Incertezza sul destino dei lavoratori

"Più di 3mila esuberi, nessuna conferma sul destino delle sedi e della logistica, troppi lati bui di un piano industriale con tante criticità. Nelle dichiarazioni di Conad mancano i dettagli - afferma Alessio DI Labio segretario nazionale Filcams Cgil - è una vertenza complessa che coinvolge migliaia di lavoratori e l'eccessiva semplificazione di questi giorni non può che aumentare le difficoltà". Per la Filcams Cgil la salvaguardia occupazionale è la priorità: "Ci siamo seduti al tavolo di confronto, e nell'ultimo, quello del 17 dicembre, Conad ha confermato, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, la posizione di chiusura. Se davvero vogliono trattare non possono continuare ad andare dritti per la loro strada senza tener conto della voce dei lavoratori - conclude Di Labio - è indispensabile dare risposte concrete e di prospettiva ed ora che Conad si prenda la responsabilità di questa grande operazione, se davvero, come dice il loro slogan: le persone vengono prima delle cose".

 

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