Il governo pensa di rivedere l'incremento previsto dalla legge di bilancio in vista del passaggio parlamentare. I conti, però, devono tornare: la stretta sulle tasse aziendali varrebbe 332 milioni di euro nel 2020 e 378 nel 2022
Sul tavolo del governo c’è l’intenzione di rivedere ancora le tasse per le auto aziendali. L'ipotesi è quella di tagliare l'incremento previsto dalla manovra 2020 del 50% o addirittura di azzerare i rincari. Secondo fonti dell’esecutivo, la discussione va avanti in vista del passaggio parlamentare della legge di bilancio.
I conti
L’intervento, però, non sarebbe a costo zero. La stretta sulle tasse aziendali, infatti, varrebbe 332 milioni di euro nel 2020 e salirebbe fino al 2022, quando raggiungerebbe i 378 milioni. Se a questo intervento, poi, si aggiungesse anche una revisione (con slittamento) della plastic tax - che vale un miliardo nel 2020 e 1,7 miliardi nel 2021 - il governo dovrebbe mettersi di nuovo alla ricerca di quasi un miliardo e mezzo solo per il prossimo anno. La linea del Conte bis, comunque è questa: l'impianto della manovra non cambia, su alcune misure si può discutere, ma alla fine i conti devono tornare.
Le modifiche sulla tassa per le auto aziendali
Sulla tassa per le auto aziendali si discute da giorni. In un primo momento valeva per tutte, indiscriminatamente, poi è stata modulata: è rimasta com'era per le macchine green, è stata portata dal 30% al 60% per i veicoli meno inquinanti e al 100% per quelli molto inquinanti. Ora, probabilmente, verrà ancora modificata. Intanto, le discussioni su queste modifiche sostanziali avvengono in un contesto di forti polemiche nella maggioranza. Particolarmente dure le parole del segretario Pd, Nicola Zingaretti, che ha attaccato il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Giusto che tutti portino il contributo in un'alleanza. Ma aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un'operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno".