La successione al segretario uscente non è affatto scontata. In corsa, l'ex segretario generale della Fiom e l'ex segretario generale dell'Emilia Romagna
A meno di colpi di scena dell'ultim'ora, per la prima volta nei 113 anni di storia della Cgil la successione al segretario uscente non è affatto scontata. Si lavora fino all'ultimo per trovare un accordo e si rincorrono gli appelli per arrivare ad un'indicazione unitaria sul nome di chi prenderà il posto di Susanna Camusso, che dopo 8 anni e due mandati, prima donna ad aver guidato il più grande sindacato italiano, non può più essere rieletta. Ma se anche questi tentativi di mediazione in extremis non riusciranno, sembra proprio che si dovrà andare alla conta nell'Assemblea generale che al 18esimo Congresso di Bari eleggerà il nuovo numero uno di Corso d'Italia.
Gli sfidanti: Landini e Colla
La sfida è tra Maurizio Landini, ex segretario generale della Fiom, candidato proprio da Susanna Camusso ad ottobre scorso con il sì di quasi tutta la segreteria confederale e Vincenzo Colla, ex segretario generale dell'Emilia Romagna. Storie di vita con tanti punti in comune, che però incarnano anche due anime diverse del come fare sindacato.
Tutti e due hanno cominciato a lavorare da ragazzi facendo i saldatori, operai poi diventati dirigenti sindacali e ora in segreteria confederale. Tutti e due sono emiliani, Colla piacentino, Landini reggiano e entrambi non ancora 60enni. Tutti e due portano avanti lo stesso documento della maggioranza congressuale, il programma sul quale impegnarsi per il futuro, approvato dal 98% degli iscritti che hanno partecipato alle assemblee, ma a dividerli sono priorità, sensibilità e modo di interpretarlo. Dall'approccio più tradizionale, pragmatico e pacato Colla, più innovativo, carismatico e radicale Landini, considerato su posizioni più riformiste il primo, più aperto al dialogo con i movimenti e più vicino ai sentimenti della società civile, il secondo.
Il ruolo della Fiom e quello dello Spi
Delle 12 categorie, 7 sono a favore di Landini. C'è l'appoggio della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici che ha guidato per 7 anni, della Funzione pubblica, della Scuola, del Commercio e dei servizi, che conta il maggior numero di iscritti tra gli attivi, dei bancari, dell'agroalimentare e dei lavoratori atipici.
Vincenzo Colla è sostenuto dai pensionati dello Spi che da soli con i loro 2,7 milioni di tessere valgono quasi la metà degli iscritti, ma che poi per non attribuire troppo peso a chi è uscito dal lavoro, esprimono solo il 25% dei delegati lasciandone l'altra metà alle categorie di lavoratori attivi. A portare avanti quella candidatura anche gli edili, gli addetti ai trasporti, alle telecomunicazioni e i chimici-tessili.
Insomma la partita è aperta e il voto per l'elezione è segreto. Ma se si andasse realmente alla formalizzazione delle due candidature contrapposte, al nuovo segretario toccherà per prima cosa lavorare per una Cgil che sia davvero la casa di tutti gli oltre 5 milioni e mezzo di donne e uomini che vi si riconoscono quotidianamente nei luoghi di lavoro.