Valore invariato rispetto ai tre mesi precedenti. L'istituto: economia stagnante dopo tre anni di espansione. Spread in rialzo. Conte: "Per questo faremo manovra espansiva". Boccia (Confindustria):"Se non ci sarà crescita colpa del governo". Di Maio: "Dipende dal Pd"
Nel terzo trimestre del 2018, l'Istat stima che il prodotto interno lordo (Pil) in Italia sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, nei dati preliminari corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8% sull'anno precedente. Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017. La stima dell'Istat ha già avuto le prime ripercussioni: Piazza Affari è andata in negativo e lo spread è risalito dopo la diffusione dei dati.
Conte: "Manovra espansiva"
Numerose anche le reazioni politiche. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rassicura: "Lo avevamo previsto, proprio per questo faremo una manovra espansiva". Anche il vicepremier Luigi Di Maio è fiducioso: "Vedrete che con la 'manovra del popolo' non solo il Pil ma la felicità dei cittadini si riprenderà". Successivamente aggiunge sul blog del M5s: "A chi ci attacca, come il bugiardo seriale Renzi, ricordiamo che il risultato del 2018 dipende dalla Manovra approvata a dicembre 2017, che è targata Partito Democratico. La nostra Manovra del Popolo deve ancora essere approvata e non può aver avuto nessun effetto sul rallentamento in atto". Critico invece il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo cui “se i risultati della crescita non ci saranno nei prossimi mesi è colpa esclusiva di questo governo e della politica economica che realizza, non di altri".
Economia stagnante dopo 3 anni di ripresa
"Nel terzo trimestre del 2018 la dinamica dell'economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni", osserva l'Istat. "Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, - continua l'istituto - tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall'1,2% del secondo trimestre".
Crescita acquisita per il 2018 all'1%
La variazione acquisita per il 2018 è pari all'1%, il valore indica la crescita che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nell'ultimo trimestre dell'anno. La crescita nulla nel terzo trimestre registrata dall'Istat è la prima variazione "zero" a partire dal quarto trimestre 2014. La ripresa iniziata nel 2014, nel complesso, ha portato a una risalita del Pil del 4,9%. Il dato rimane comunque inferiore dello 0,3% rispetto al picco del 2011.
Industria debole
Nel terzo trimestre cala il valore aggiunto dell'industria rispetto al trimestre precedente, mentre aumenta nei comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La stima del Pil riflette, spiega l'Istat, "dal lato dell'offerta la perdurante debolezza dell'attività industriale - manifestatasi nel corso dell'anno dopo una fase di intensa espansione, appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori".