Dopo una lunga trattativa c'è la firma delle parti sulla proposta presentata da ArcelorMittal. Soddisfatta Fiom: "Era quello che avevamo chiesto". Di Maio: "Miglior risultato nelle peggiori condizioni". Emiliano: senza garanzie su salute non do assenso
Il futuro dell’Ilva si sblocca: c'è la firma sull'accordo raggiunto tra i sindacati, l'investitore Arcelor Mittal e i commissari, dopo ore di trattativa serrata al tavolo del ministero dello Sviluppo economico alla presenza del vicepremier e ministro Luigi Di Maio. La parola passa ora ai sindacati che sottoporranno il testo al referendum tra i lavoratori. Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha espresso soddisfazione: "Il miglior risultato nelle peggiori condizioni". E spiega che "l'accordo non annulla la gara". Il premier Giuseppe Conte: "Di Maio ha fatto un lavoro veramente egregio". E sull'annullamento della gara: "Abbiamo acquisito il parere dell'Anac e dell'Avvocatura dello Stato, sono emerse irregolarità evidenti, ma non è così semplice".
ArcelorMittal: “Fare dell'Ilva una impresa più forte e più pulita”
"Oggi è l'inizio di un lungo percorso per fare dell’Ilva una impresa più forte e più pulita". Così l'amministratore delegato di Am InvestCo e vicepresidente di ArcelorMittal, Matthieu Jehl, uscendo dal Mise dopo l'accordo sull'Ilva, ringraziando governo, sindacati e commissari.
Cosa prevede l'accordo
L'intesa prevede l'assunzione da parte della società di 10.700 addetti, invece dei 10.300 indicati nella bozza di ieri. In più include un piano di incentivi all'esodo, volontario e anticipato, con una somma di centomila euro lordi per il lavoratore disponibile ad andare via subito via. Circa 4,2 i miliardi che Mittal si è impegnata ad investire sul piano industriale e ambientale.
Miglioramenti sul piano ambientale
Molto migliorato anche il piano ambientale "che porta all'accelerazione delle coperture dei parchi e a un limite fortissimo delle emissioni. Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono". Ora la parola passerà ai lavoratori di tutti gli stabilimenti che saranno chiamati a votare l'accordo entro una settimana mentre è stato revocato lo sciopero proclamato per l'11 settembre prossimo.
Presidente Emiliano: senza garanzie su salute non do il mio assenso
"Senza garanzie sulla salute dei miei concittadini io non darò mai il mio assenso al piano ambientale. Taranto deve sapere che il presidente della Regione non farà un passo indietro per nessun motivo". Lo ha detto, a margine di un incontro a Bari, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. La Regione ha ancora in piedi il ricorso contro il Dpcm che contiene il Piano ambientale per il siderurgico. Anche il Comune di Taranto presentò lo stesso ricorso ma entrambi rinunciarono in un secondo momento alla richiesta di sospensiva cautelare. "Il governo - ha proseguito Emiliano - aveva due alternative: o l'Ilva si chiudeva, e a quel punto noi avevamo chiesto garanzie per l'occupazione delle 20mila persone", ma "siccome abbiamo capito che il governo ha deciso di lasciarla aperta, rimane che noi abbiamo chiesto come garanzia al governo la decarbonizzazione, quindi la non ricostruzione di Afo5 a carbone e la sostituzione di Afo5, l'altoforno più grande della fabbrica, con due forni elettrici a gas o idrogeno. Se questa condizione verrà rispettata - ha precisato Emiliano - noi riteniamo di poter dire alla cittadinanza che le ragioni della salute sono accettabili. Se qualcuno invece pensa di lasciare il mondo come sta, come Mittal aveva già definito nei suoi progetti, avevamo detto l'altra volta sia io che Di Maio che il piano ambientale era deludente, e direi insufficiente. Quindi - ha concluso - credo che il giudizio sul Piano ambientale sull'insufficienza rimarrà identico sia per me che per Di Maio".
Di Maio: "L'accordo non annulla la gara"
“Si è cercato di raggiungere il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili", ha commentato il ministro Di Maio. Il ministro ha poi spiegato che "la gara" per l'aggiudicazione deIl'Ilva "non aveva la possibilità di tutelare 'l'interesse pubblico concreto e attuale. L'accordo fa sì che l'interesse pubblico concreto e attuale non si realizzi per l'eliminazione della gara", ha spiegato Di Maio - che da sempre afferma l'illegittimità del bando - sostenendo quindi che con l'accordo non verrà annullata la gara.
Martina: "Bene così, lavoro tutelato". Calenda: "Complimenti a Di Maio"
L'accordo viene accolto positivamente dal segretario del Pd Maurizio Martina: “L'Ilva non chiude, la gara resta valida. Bene così, tutelato il lavoro. Il Ministro Di Maio fa retromarcia e segue impostazione dei nostri governi. Ora massima attenzione a proseguo investimenti ambientali", scrive su Twitter. "Una grande giornata per Ilva, per l'industria italiana e per Taranto", commenta positivamente il predecessore di Di Maio al Mise Carlo Calenda. "Finalmente possono partire gli investimenti ambientali e industriali. Complimenti a aziende e sindacati e complimenti non formali a Luigi Di Maio che ha saputo cambiare idea e finalmente imboccare la strada giusta", conclude l'ex ministro.
A Genova confermato organico di 1.474 lavoratori
Anche il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro esprime soddisfazione: "Aspettiamo la firma ma è chiaro che rispetto alla fase in cui venivano ipotizzate la messa in discussione di salario e diritti, siamo soddisfatti – afferma Manganaro -. Non ci saranno esuberi e per Genova viene riconfermato l'accordo di programma con un organico di 1.474 lavoratori". Per Manganaro "ora comincia una lunga storia con una nuova organizzazione della fabbrica che dovremo gestire con il più grande gruppo industriale dell'acciaio" ma rispetto alle premesse l'accordo è un "buon risultato". Nel verbale dell'accordo di programma per lo stabilimento di Cornigliano viene stabilito che le parti firmatarie dell'accordo saranno convocate insieme a Mittal entro il 30 settembre.