ArcelorMittal, sindacati e governo al tavolo ristretto che potrebbe portare a un'intesa che prevede un contratto per 10.100 lavoratori entro il 2018 e per altri 200 entro il 2021
Al tavolo del Mise si decide il destino dell’Ilva. Dopo alcune ore di trattativa è emersa una bozza di verbale di accordo nella quale si legge che "verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori". Nel documento si specifica che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021.
Da Am impegno su esuberi rimasti
Un altro punto della bozza di accordo prevede l’impegno di Arcelor Mittal InvestCo a formulare "una proposta di assunzione" ai lavoratori Ilva in esubero rimasti "non prima del 23 agosto 2023" , che non abbiano già "beneficiato di altre misure o opportunità", come l'incentivo all'esodo, e non abbiano "già ricevuto una proposta di assunzione presso un'affiliata".
I termini della bozza
Nel testo della bozza si fa anche riferimento ai sindacati firmatari dell'eventuale accordo, ai quali si chiede che "si impegnino a raggiungere con Am InvestCo e/o le affiliate, a fronte dell'assunzione dei dipendenti in organico dell'amministrazione straordinaria, specifiche intese, comprese riduzioni dell'orario di lavoro, che consentano di assicurare costi del lavoro invariati". Inoltre, si sottolinea che "a tale riguardo, le parti valuteranno le opportunità offerte dalla legislazione vigente al fine di minimizzare l'impatto delle suddette intese sui lavoratori”.
Trattativa a oltranza
Nel pomeriggio, dopo l'avvio del tavolo istituzionale sull'Ilva, al Mise si è tenuta la trattativa ristretta fra delegazione sindacali, rappresentanti di Arcelor Mittal e del governo. Il dialogo si è poi fermato per una pausa per poi riprendere alle ore 20.30.
Fim-Cisl: distanze rilevanti ma andiamo avanti
Durante una pausa della trattativa, il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, ha detto che "nei primi testi consegnati le distanze sono ancora molto rilevanti, ma andiamo avanti". Le distanze, spiega, sono su "assetti occupazionali, conferma del salario di secondo livello fino a nuova contrattazione aziendale, necessità che il governo confermi i 250 milioni per gli incentivi volontari all'esodo; doppio regime salariale con i neo assunti; conferma dei trattamenti economici e normativi pre-esistenti".