La Grecia saluta la Troika, dopo 8 anni si conclude il piano di aiuti

Economia

I tre programmi di salvataggio internazionali hanno portato 289 miliardi, ma a costo di pesanti riforme e misure di austerità che hanno impoverito i cittadini. Il Paese esce dal commissariamento europeo, ma Atene resta comunque sotto sorveglianza

Dopo otto anni di pesanti riforme e austerity, la Grecia esce oggi, 20 agosto, dal commissariamento della cosiddetta Troika - Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale - e dal terzo e ultimo programma di salvataggio internazionale. L’accordo con i creditori prevedeva un prestito di 86 miliardi di euro da erogare in cambio dell’approvazione di una serie di misure di austerità da parte del governo attualmente guidato da Alexis Tsipras. Atene resta comunque sotto la sorveglianza dell’Unione Europea, con controlli trimestrali e l’impegno a raggiungere determinati obiettivi economici.

Gli aiuti e l’austerity

I tre piani di aiuti internazionali (2010, 2012 e 2015) hanno evitato la bancarotta e l'uscita dall'euro del Paese ellenico, con un totale di circa 289 miliardi di euro erogati. Ma il costo da pagare è stato alto. Le riforme drastiche e l’austerità hanno impoverito la Grecia e i problemi non sono finiti: disoccupazione, riduzione di salari e pensioni, difficoltà nel settore della sanità e la fuga all’estero di quasi mezzo milione di greci restano temi all’ordine del giorno.

Governatore Banca Centrale greca: “Molta strada da fare”

La crisi economica e sociale continua, infatti, a schiacciare il Paese, dopo anni di proteste, scioperi, code agli sportelli per ritirare i pochi risparmi rimasti in banca, aumento del numero di senzatetto e di chi ha perso il lavoro. Una situazione per cui, pochi giorni fa, la stessa Troika ha fatto mea culpa, ammettendo di aver salvato il Paese ma a costo di “troppi errori”. E ora, nonostante la fine del piano, alla Grecia resta ancora “molta strada da fare per il risanamento”, dice il governatore della banca centrale greca, Yannis Stournaras. “Non si deve tornare indietro sugli impegni presi con i creditori”.

L’accordo con i ministri Ue

A fine giugno, per facilitare il ritorno all’autonomia del Paese e per rassicurare gli investitori internazionali, i ministri delle Finanze dell’eurogruppo avevano raggiunto un accordo per alleggerire il debito della Grecia. Il Paese potrà dunque posticipare di dieci anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di presiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati ed è stato esteso per ulteriori dieci anni il periodo in cui non scattano sanzioni se non si ripaga un prestito. Inoltre, alla Grecia sono stati garantiti aiuti per 15 miliardi per riuscire a uscire dalla crisi durante i prossimi due anni.

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