Il social network presenta i documenti per la quotazione e per la prima volta è costretto a rivelare i numeri del suo business. Nel 2011 ha fatturato 3 miliardi e 711mila dollari. Ma rispetto al 2010 le entrate sono cresciute dell'88%
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di Raffaele Mastrolonardo
E alla fine l'atteso annuncio della discesa in borsa di Facebook è arrivato. Intorno alle 23 ora italiana del primo febbraio, il social network ha depositato presso la Security and exchange commission (SEC), la Consob americana, il modulo S-1 propedeutico al collocamento. Così come era già stato anticipato nei giorni scorsi, l'azienda di Mark Zuckerberg punta a raccogliere sul mercato 5 miliardi di dollari. Si sono rivelate esatte anche le voci sui partner dell'operazione. Per gestire il processo che la trasformerà in una società quotata, l'azienda si è infatti affidata alla banca di affari Morgan Stanley.
I numeri. Al di là della conferma di quanto già era stato anticipato nei giorni scorsi, la consegna della documentazione alla Sec offre per la prima volta uno sguardo sui conti del social network, finora oggetto solo di speculazioni. Secondo quanto riportato nel documento, nel 2011 Facebook ha fatturato 3 miliardi e 711 mila dollari. Le cifre sono lontane da quelle dei suoi avversari più agguerriti. Google, per esempio, ha registrato un fatturato di 37,9 miliardi di dollari nell'ultimo esercizio. Ma sono le prospettive di crescita quelle che più attraggono gli investitori e su questo aspetto le cifre restano impressionanti. Rispetto al 2010 (quando i ricavi avevano sfiorato i 2 miliardi) le entrate del "libro delle facce" sono infatti aumentate dell'88%. Tra il 2009 e il 2010, invece, il balzo è stato del 154 %.
Pubblicità. Anche sul fronte della composizione degli introiti arrivano conferme. Recentemente Facebook aveva superato Yahoo! aggiudicandosi la fetta più grande del mercato Usa dei banner pubblicitari. Nel modulo S-1 si legge ora che il grosso dei ricavi del social network proviene proprio dalla reclame. La pubblicità rappresenta infatti l'85% delle entrate dell'azienda (ovvero 3 miliardi e 154 mila dollari). Il resto (circa 500 milioni) è frutto delle commissioni che Facebook trattiene sulle transazioni in denaro che avvengono sulla sua piattaforma. In particolare - è specificato - quelle che gli utenti effettuano sui giochi realizzati da Zynga, la società che produce Farmville, per acquistare beni virtuali.
Nemici e problemi. A proposito di utenti, i dati ufficiali dicono che il social network ha registrato nel dicembre 2011 845 milioni di utenti attivi (+ 39% rispetto all'anno precedente). Secondo i numeri riportati nel documento, 425 milioni di questi hanno utilizzato Facebook via cellulare. Una cifra impressionante che però è paradossalmente fonte di preoccupazione per Mark Zuckerberg e compagni. Per ammissione della stessa azienda, infatti, il social network non ha ancora trovato una strategia di monetizzazione adeguata dei cellulari che costituiranno sempre più il veicolo di accesso alla rete. Inoltre, il fatto che i sistemi operativi dominanti sugli smartphone (Android e iOs) siano controllati da concorrenti (Google e Apple) introduce un ulteriore elemento di incertezza nel business di Facebook, soprattutto - si legge nel documento - se gli avversari decidessero di "accordare un trattamento preferenziale ai loro prodotti".
Collocamenti. Lo sbarco in borsa di Facebook sarà l'ultimo (e il più rilevante) di una serie di collocamenti di società tecnologiche che hanno caratterizzato l'ultimo anno. Secondo l'agenzia Bloomberg, nell'ultimo decennio il 2011 è stato l'anno più proficuo sotto questo aspetto per il settore tech che ha raccolto sul mercato 6,6 miliardi dollari con nuovi ingressi a Wall Street.
I numeri. Al di là della conferma di quanto già era stato anticipato nei giorni scorsi, la consegna della documentazione alla Sec offre per la prima volta uno sguardo sui conti del social network, finora oggetto solo di speculazioni. Secondo quanto riportato nel documento, nel 2011 Facebook ha fatturato 3 miliardi e 711 mila dollari. Le cifre sono lontane da quelle dei suoi avversari più agguerriti. Google, per esempio, ha registrato un fatturato di 37,9 miliardi di dollari nell'ultimo esercizio. Ma sono le prospettive di crescita quelle che più attraggono gli investitori e su questo aspetto le cifre restano impressionanti. Rispetto al 2010 (quando i ricavi avevano sfiorato i 2 miliardi) le entrate del "libro delle facce" sono infatti aumentate dell'88%. Tra il 2009 e il 2010, invece, il balzo è stato del 154 %.
Pubblicità. Anche sul fronte della composizione degli introiti arrivano conferme. Recentemente Facebook aveva superato Yahoo! aggiudicandosi la fetta più grande del mercato Usa dei banner pubblicitari. Nel modulo S-1 si legge ora che il grosso dei ricavi del social network proviene proprio dalla reclame. La pubblicità rappresenta infatti l'85% delle entrate dell'azienda (ovvero 3 miliardi e 154 mila dollari). Il resto (circa 500 milioni) è frutto delle commissioni che Facebook trattiene sulle transazioni in denaro che avvengono sulla sua piattaforma. In particolare - è specificato - quelle che gli utenti effettuano sui giochi realizzati da Zynga, la società che produce Farmville, per acquistare beni virtuali.
Nemici e problemi. A proposito di utenti, i dati ufficiali dicono che il social network ha registrato nel dicembre 2011 845 milioni di utenti attivi (+ 39% rispetto all'anno precedente). Secondo i numeri riportati nel documento, 425 milioni di questi hanno utilizzato Facebook via cellulare. Una cifra impressionante che però è paradossalmente fonte di preoccupazione per Mark Zuckerberg e compagni. Per ammissione della stessa azienda, infatti, il social network non ha ancora trovato una strategia di monetizzazione adeguata dei cellulari che costituiranno sempre più il veicolo di accesso alla rete. Inoltre, il fatto che i sistemi operativi dominanti sugli smartphone (Android e iOs) siano controllati da concorrenti (Google e Apple) introduce un ulteriore elemento di incertezza nel business di Facebook, soprattutto - si legge nel documento - se gli avversari decidessero di "accordare un trattamento preferenziale ai loro prodotti".
Collocamenti. Lo sbarco in borsa di Facebook sarà l'ultimo (e il più rilevante) di una serie di collocamenti di società tecnologiche che hanno caratterizzato l'ultimo anno. Secondo l'agenzia Bloomberg, nell'ultimo decennio il 2011 è stato l'anno più proficuo sotto questo aspetto per il settore tech che ha raccolto sul mercato 6,6 miliardi dollari con nuovi ingressi a Wall Street.