Il governo tedesco pronto a stanziare 8,4 miliardi. Altri interventi nel 2011 e 2012. Merkel: "Accelerare negoziato". Il premier ellenico Papandreou a Fmi e Ue: "Spegnere l'incendio". Bocciato anche il debito della Spagna
Dopo il lungo pressing di Ue e Fmi il governo tedesco chiederà al Parlamento di approvare gli aiuti alla Grecia fino a 8,4 miliardi di euro nel 2010 e per un ammontare non ancora specificato nel 2011 e 2012. Lo riporta l'agenzia Dow Jones, secondo la quale la proposta è in una bozza di legge preparata da Berlino. Il ministro Wolfang Shaeuble ha spiegato che venerdì i gruppi parlamentari discuteranno la bozza di legge e lunedì il provvedimento dovrebbe essere pronto per l'approvazione. Secondo i calcoli del ministro dell’Economia tedesco, Rainer Bruederle, il pacchetto di aiuti sarà di 135 miliardi di euro nell’arco di tre anni.
Nel frattempo ad Atene Fmi, Bce e commissione Ue dovranno ultimare i dettagli dell'intesa sul programma di aiuti con il governo greco. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto che "i negoziati con la Grecia devono essere accelerati". “Non possiamo permettere che diventi una nuova Lehman Brothers”, ha sottolineato la Merkel. “È evidente – ha aggiunto – che la decisione di far entrare il Paese nell’eurozona nel 2000 non è stata valutata con sufficiente attenzione”. Sui tempi stretti è d’accordo anche il governatore della Bce Jean-Claude Trichet, che ha invitato il parlamento tedesco a “decidere in fretta”. Il numero uno del Fmi, Dominique Strauss Kahn, in missione a Berlino, ha chiarito che "tutti i dettagli del piano di aiuti alla Grecia non saranno disponibili finché i negoziati di Atene non si saranno conclusi". Il governo ellenico prende tempo e annuncia che non intende tagliare i salari, così come richiesto dalla Commissione Europea e dal Fondo come misura anti-deficit. "Ci hanno chiesto un taglio che non possiamo accettare", ha detto il ministro del Lavoro Andreas Loverdos. Il Governo ha recentemente imposto riduzioni sulla spesa pubblica, scatenando le proteste delle opposizioni e quelle in piazza. “L’Europa spenga l’incendio e impedisca che si diffonda”, ha chiesto il premier George Papandreou.
Se arriva una (parziale) buona notizia per arginare la crisi greca a preoccupare adesso è la Spagna. L'agenzia di rating Standard & Poor's ha annunciato il taglio del rating del paese iberico, citando la crescita economica fiacca.
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Nel frattempo ad Atene Fmi, Bce e commissione Ue dovranno ultimare i dettagli dell'intesa sul programma di aiuti con il governo greco. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto che "i negoziati con la Grecia devono essere accelerati". “Non possiamo permettere che diventi una nuova Lehman Brothers”, ha sottolineato la Merkel. “È evidente – ha aggiunto – che la decisione di far entrare il Paese nell’eurozona nel 2000 non è stata valutata con sufficiente attenzione”. Sui tempi stretti è d’accordo anche il governatore della Bce Jean-Claude Trichet, che ha invitato il parlamento tedesco a “decidere in fretta”. Il numero uno del Fmi, Dominique Strauss Kahn, in missione a Berlino, ha chiarito che "tutti i dettagli del piano di aiuti alla Grecia non saranno disponibili finché i negoziati di Atene non si saranno conclusi". Il governo ellenico prende tempo e annuncia che non intende tagliare i salari, così come richiesto dalla Commissione Europea e dal Fondo come misura anti-deficit. "Ci hanno chiesto un taglio che non possiamo accettare", ha detto il ministro del Lavoro Andreas Loverdos. Il Governo ha recentemente imposto riduzioni sulla spesa pubblica, scatenando le proteste delle opposizioni e quelle in piazza. “L’Europa spenga l’incendio e impedisca che si diffonda”, ha chiesto il premier George Papandreou.
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