Trasporto merci pericolose: ogni anno 3,5 milioni di camion a rischio

Cronaca
Foto d'archivio (ansa)

Lo dicono i dati ufficiali raccolti da Eurostat ma la stima non tiene conto dei mezzi pesanti in arrivo dall'estero. Lo spostamento su strada dei materiali a rischio è regolato dall'accordo europeo di Ginevra del 1957. Ad occuparsi dei controlli è la polizia stradale

Dopo l’incidente di Borgo Panigale (FOTO) del 6 agosto 2018, che ha provocato un morto e 145 feriti, torna d’attualità il tema del trasporto su strada di merci pericolose. Le fiamme nel Bolognese sono una scena vista diverse volte in Italia (I PRECEDENTI), soprattutto nel cosiddetto triangolo industriale e sulle grandi direttrici da e verso l’estero, come l’autostrada del Brennero, la A10 tra Genova e il confine con la Francia e la A9 Milano-Como-Chiasso.

Nel 2017 cresciuto trasporto liquidi infiammabili 

Secondo Eurostat, nel 2017 è cresciuto, rispetto all’anno precedente, il trasporto di liquidi infiammabili come diesel, benzina, cherosene, solventi, etc. I viaggi dei tir e dei camion che li trasportano in Italia sono circa 3 milioni e mezzo all’anno. Ma questo dato è relativo solo ai mezzi con targa italiana, ai quali vanno aggiunti quelli che arrivano nel nostro Paese dall’estero. 

Le leggi sul trasporto di merci pericolose

Lo spostamento di questi materiali è soggetto a normative europee. In particolare all'accordo siglato a Ginevra nel 1957 e che va sotto il nome di Accord europeen relatif au transport international des marchandises dangereuses par route (Adr), entrato in vigore nel 1968 e soggetto ad aggiornamento ogni due anni. La legge spiega che esistono tredici “classi” di pericolo stabilite in base alle caratteristiche chimico-fisiche della sostanza trasportata, un “codice di classificazione” in cui deve essere riportato se si tratta di un pericolo asfissiante, corrosivo, infiammabile, un “gruppo di imballaggio", vale a dire tanto più è pericolosa la sostanza e tanto più accurato deve essere l'imballo, e un codice di quattro cifre, detto “numero Onu”, che indica il tipo di merce trasportata e che va riportato sia sull'imballaggio sia sui documenti di viaggio.

Cosa sono le merci pericolose

In base all'accordo del 1957, sono considerate merci pericolose tutte quelle che possono causare danni alle persone, alle cose, all'ambiente e compromettere la sicurezza del trasporto. Ad occuparsi dei controlli è la polizia stradale. Nei primi sei mesi dell'anno 2018 sono state effettuate oltre 154mila verifiche su mezzi pesanti. Di queste, 2.895 hanno riguardato quelli che trasportavano merci pericolose. Numeri tendenzialmente in aumento rispetto al 2017 quando, in tutto l'anno, sono stati fatti 5.390 controlli, in linea con il 2016, quando furono 5.486. 

Come vengono trasportate le merci pericolose

Le merci pericolose possono essere trasportare sia in una cisterna sia in container sia, ancora, in colli o alla rinfusa. Ma è necessario che i veicoli rispondano a una serie di prescrizioni generali e supplementari. Ad esempio, è vietato utilizzare veicoli eccezionali o veicoli con più di un rimorchio. Ogni mezzo, poi, deve esser dotato di un equipaggiamento speciale (segnali di avvertimento, caschi, occhiali protettivi, estintore) e il conducente deve essere in possesso del cosiddetto “patentino Adr”, un certificato per il trasporto di merci pericolose che ha una validità di cinque anni, con possibilità di rinnovo in seguito a un corso di aggiornamento. E anche veicoli che trasportano merci pericolose in cisterna o esplosivi in colli devono ottenere un certificato di approvazione che attesti la conformità del veicolo alle prescrizioni Adr relative, ad esempio, a equipaggiamento elettrico, freni, limitatore di velocità, dispositivi antincendio.

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