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Annullamenti e ritardi, quali sono i diritti dei passeggeri Ue in mare

Cronaca
Archivio Getty Images

Per cancellazioni o ritardi oltre 90 minuti si può ottenere il rimborso totale del biglietto o essere trasportati verso la destinazione senza spese aggiuntive. Altrimenti si ha diritto a una compensazione dal 25% al 50% del prezzo pagato

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Rimborso del prezzo del biglietto, trasporto gratuito verso la destinazione, assistenza con pasti e bevande. Sono solo alcuni dei diritti per i passeggeri marittimi in caso di cancellazione o ritardo del trasporto (come nel caso delle migliaia di turisti e viaggiatori bloccati a terra in Grecia per uno sciopero del personale dei traghetti). Ecco di seguito le tutele riconosciute dall’Unione europea per chi viaggia in mare, adottate con il Regolamento 1177 del 2010. Regole che non si applicano alle navi che trasportano meno di 13 passeggeri, che hanno meno di tre membri nell'equipaggio e che viaggiano per meno di 500 metri: in questi casi valgono le singole legislazioni nazionali.

Cosa accade in caso di cancellazione o ritardo oltre 90 minuti

Se il servizio viene annullato o la partenza viene ritardata di oltre 90 minuti, si hanno a disposizione due opzioni. La prima è ottenere un rimborso del biglietto e, se necessario, il trasporto gratuito verso il punto di partenza iniziale, ad esempio se il ritardo vanifica l'obiettivo del viaggio. La seconda è chiedere di essere trasportati, in condizioni analoghe, verso la destinazione finale alla prima opportunità e senza spese aggiuntive. Se la partenza viene ritardata di oltre 90 minuti, nella maggior parte dei casi si ha anche diritto a pasti e bevande (proporzionalmente al tempo di attesa) e a una sistemazione adeguata, nel caso in cui sia previsto un pernottamento.

Cosa accade in caso di ritardo di oltre un’ora

Se l’arrivo a destinazione è ritardato di oltre un'ora (ma entro i 90 minuti), il passeggero ha diritto a una compensazione economica. A seconda del ritardo, quest'ultima può ammontare al 25% o al 50% del prezzo del biglietto. In ogni caso, non si ha diritto alla compensazione se il ritardo è dovuto a condizioni metereologiche avverse o a una catastrofe naturale. Il passeggero ha comunque sempre diritto a ricevere informazioni adeguate e tempestive sulla situazione durante l'attesa.

Reclami

Se si ritiene che i propri diritti non siano stati rispettati, è possibile inviare un reclamo alla compagnia di trasporto, che deve rispondere entro due mesi dalla data dell'evento. Se la risposta non è ritenuta soddisfacente, è possibile contattare l'organismo nazionale competente, che in Italia è l'Autorità di regolazione dei trasporti.

Cosa accade negli altri mezzi di trasporto

Rimborsi e compensazioni variano per ogni mezzo di trasporto. Se per la cancellazione di un volo si ha diritto a un indennizzo che va da 250 a 600 euro (I DIRITTI DEI PASSEGGERI IN AEREO), in caso di ritardo di almeno un'ora del treno il passeggero in attesa ha diritto ad annullare il viaggio e chiedere il rimborso, a patto che non sia stato informato del disguido prima dell’acquisto. A novembre 2018, gli europarlamentari hanno poi chiesto un maggiore indennizzo in caso proprio di ritardo dei treni oltre che una migliore informazione sull'assistenza alle persone a mobilità ridotta e un accesso facilitato per i passeggeri in bicicletta. Nello specifico, sui rimborsi, hanno votato a favore del fatto che in futuro i passeggeri abbiano diritto al 75% del prezzo del biglietto per un ritardo di un'ora e trenta minuti e al 100% del prezzo del biglietto per ritardi superiori alle due ore. Per i viaggi in bus i diritti dei passeggeri sono simili a quelli in mare: se il viaggio è superiore ai 250 Km e viene cancellato o ha un ritardo oltre le 2 ore, si può ottenere il rimborso del biglietto oppure richiedere di venire trasportati in condizioni analoghe e senza spese aggiuntive verso la destinazione finale.