Bari, a Terlizzi il presepe senza Gesù Bambino come gesto contro le guerre

Cronaca
Parrocchia San Gioacchino Terlizzi-Facebook

Nella chiesa di San Gioacchino, il parroco don Michele Stragapede ha scelto di lasciare vuota la mangiatoia del presepe come gesto simbolico contro le guerre in corso nel mondo. Una decisione condivisa con un artista locale, che ha portato a non collocare Gesù Bambino nello spazio allestito davanti all’ingresso della chiesa

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A Terlizzi, in provincia di Bari, don Michele Stragapede ha scelto di lasciare vuota la mangiatoia del presepe nella chiesa di San Gioacchino come atto simbolico contro le guerre in corso nel mondo. Una decisione, condivisa con un artista locale, che ha portato a non posare Gesù bambino nello spazio dedicato nel presepe installato davanti l'ingresso della Chiesa. 

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Presepe - Parrocchia San Gioacchino Terlizzi-Facebook

Il parroco: “Un mondo sempre più in frantumi”

In un messaggio diffuso sulla pagina Facebook della parrocchia, don Stragapede ha spiegato il significato dell’iniziativa: "Potrà mai nascere il Principe della Pace se abbiamo dichiarato guerra alla vita? Gli angeli che annunciano la pace portino guerra alla nostra sonnolenta tranquillità e al nostro complice silenzio, mentre il mondo sempre più in frantumi, si sfrattano popoli, si fabbricano armi, si militarizza la nostra cultura, la nostra terra, si condannano popoli alla fame e allo sterminio”. “Nella striscia di Gaza e in Israele sono stati ammazzati o lasciati morire oltre 16mila bambini sotto i 12 anni: una vera Strage degli Innocenti a opera di Erode - prosegue in post -. A quasi 4 anni dall'invasione dell'Ucraina, la vita di 2,4 milioni di bambini è sempre più a rischio, intrappolati o sfollati nel Paese. Si stima che siano 20mila i minori ucraini deportati in Russia. In Sudan i combattimenti hanno causato una delle peggiori crisi umanitarie a memoria d'uomo. Più di 60mila vittime e 11 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case”.

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