Fino al 20 dicembre il percorso di avvicinamento al festival nelle scuole, centri anziani, biblioteche, università e nella Casa Circondariale di Rebibbia, attraverso un programma diffuso che coinvolge l’intera comunità e prepara la città alle giornate finali del festival
Secondo i dati forniti dall'Istat a inizio novembre 2025, lo scorso anno quasi 6 milioni di persone in Italia hanno rinunciato a cure mediche per liste d'attesa senza fine, costi troppo elevati o strutture non raggiungibili: le più penalizzate sono le donne e gli over 65. Un tema critico che interessa un decimo della popolazione. È in questo contesto che prende forma “Là Fuori OFF”, spin-off del Festival della Scienza e dell’Arte (che si tiene a giugno a Roma) che si svolgerà al Teatro Centrale Preneste con un programma diffuso che vedrà il culmine nelle due giornate di venerdì 19 e sabato 20 dicembre dedicate al tema “Il Sistema della Cura”.
Le giornate del 19 e 20 dicembre
Tra il 19 e il 20 dicembre, il teatro in via Alberto da Giussano ospiterà quattro appuntamenti, tra le esperienze sul campo di medici e infermieri, esperti di epidemiologia e di urbanistica, comitati che lavorano ogni giorno per garantire il diritto alla salute e spettacoli creati da chi guarda alle stelle e cerca un contatto tra teatro, astrofisica e ricerca scientifica. Venerdì 19, alle ore 19, l’ex primario del pronto soccorso del Niguarda Daniele Coen e l’infermiera Elisabetta Papini del Forum per il Diritto alla Salute dialogheranno sul futuro del sistema della cura in Italia tra progressi scientifici, problemi economici dei bilanci pubblici, la rincorsa del mito dell’efficienza, l’invadenza del privato, la nuova demografia. Sabato 20, sempre alle 19, il medico e ricercatore Lorenzo Paglione, esperto di epidemiologia urbana, discuterà con lo Sportello Sanitario Mammut del “caso Roma”, per scoprire come l'accesso a servizi ospedalieri, parchi, scuole e biblioteche può davvero cambiare la qualità e la durata della vita delle persone. Le due giornate ospiteranno inoltre, alle 21, lo spettacolo “Io mangio le stelle”, curato da Edwige Pezzulli, Francesca Rizzi e Chiara Saiella: un esperimento teatrale sulla finitezza umana, che prova a costruire un lessico in cui arte e scienza possano davvero trovare una voce congiunta. Le giornate conclusive saranno anticipate da un programma diffuso, “Aspettando LÀ FUORI”, che fino al 20 dicembre coinvolgerà scuole, centri anziani, biblioteche, università e la Casa Circondariale di Rebibbia, con attività pensate per rendere la cittadinanza parte attiva del progetto.
Il significato del Sistema della cura
“Il Sistema della Cura non è legato solo a ospedali, farmaci e professionisti della salute, ma è un insieme di risorse, regole e valori che cooperano per garantire il benessere dell’intera comunità. Il suo cuore è la salute pubblica, un diritto fondamentale e universale che, come ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità, non è la semplice assenza di malattia, ma uno stato di benessere fisico, mentale e sociale”, ha spiegato Edwige Pezzulli, responsabile scientifica di Là Fuori Off. “La cura non dipende solo dalla medicina in senso stretto, ma anche da fattori socioeconomici più ampi: la qualità dell’aria, l’istruzione, il reddito, l’urbanistica delle nostre città. Quando ragioni economiche, sociali o geografiche impediscono a qualcuno di stare bene, non parliamo più di salute pubblica, ma di servizi riservati a pochi. Il nostro lavoro non è di semplice divulgazione ma di reale coinvolgimento e ascolto: attraverso il connubio tra scienza e arte avviciniamo persone di ogni età, creando una vera partecipazione attiva”, ha concluso.