Diritto alla casa, sindaci di 40 città italiane presentano il Piano Casa Nazionale: cos'è

Cronaca
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Le amministrazioni locali hanno riferito alla Camera le loro richieste a supporto del Piano. I comuni, hanno detto i rappresentanti, stanno facendo del loro meglio ma serve "un piano nazionale che accompagni l'azione dei Comuni, invertendo decenni di disinvestimento pubblico e garantendo risorse dedicate anche nella legge di bilancio"

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Il Piano Casa Nazionale è arrivato alla Camera su proposta di 40 sindaci di altrettanti comuni italiani. L’iniziativa è partita dall'Alleanza municipalista per il diritto alla casa che ha illustrato al governo le richieste per affrontare l’emergenza abitativa. A un anno dal sit-in degli enti locali rimasto senza risposte, le amministrazioni sono tornate a Roma per chiedere politiche strutturali e risorse adeguate. I comuni, come riferito dai rappresentanti delle amministrazioni locali, stanno già facendo del loro meglio per riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, promuovendo edilizia sociale e studentati pubblici, regolando gli affitti brevi attraverso gli strumenti urbanistici e sostenendo i canoni concordati e le situazioni di morosità incolpevole. I 40 promotori del Piano hanno però ribadito alla Camera che questi sforzi "non bastano senza un piano nazionale che accompagni l'azione dei Comuni, invertendo decenni di disinvestimento pubblico e garantendo risorse dedicate anche nella legge di bilancio".

Vicesindaca Bologna: “Servono risorse stabili”

In prima linea la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy: "Le città stanno facendo la loro parte spesso in condizioni difficilissime e con strumenti limitati, ma da sole non possono reggere l'urto di una crisi abitativa che è ormai strutturale. Serve un Piano Casa Nazionale che riconosca il ruolo centrale degli enti locali, metta a disposizione risorse stabili e restituisca al diritto alla casa la dignità di politica pubblica fondamentale".

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