Roma, scavi alla Casa del Jazz: si cercano resti giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel '94

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Cani molecolari e investigatori hanno effettuato scavi sotto la Casa del Jazz di Roma, su disposizione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tra le ipotesi, quella che i resti del giudice Paolo Adinolfi scomparso nel '94 possano trovarsi sotto la struttura. Carabinieri e polizia hanno ispezionato le gallerie sotto la casa del Jazz mai esplorate prima

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Potrebbe esserci una novità nelle indagini sulla scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, avvenuta nel 1994 (CHI ERA). Cani molecolari e investigatori hanno effettuato scavi sotto la Casa del Jazz di Roma, all’inizio di via Cristoforo Colombo. L’intervento è stato disposto dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a seguito di una richiesta dell’ex giudice Guglielmo Muntoni. Al momento non è chiaro su quali elementi o nuove informazioni si basi l’operazione. Tra le ipotesi, quella che i resti del giudice Paolo Adinolfi scomparso nel '94 possano trovarsi sotto la struttura. Carabinieri e polizia hanno ispezionato le gallerie sotto la casa del Jazz mai esplorate prima. Le operazioni di scavo, concluse in tarda mattinata, riprenderanno venerdì, secondo quanto riferito da fonti investigative. 

Figlio Adinolfi: “Ora dobbiamo solo aspettare” 

“È un momento nel quale bisogna solo aspettare l'evoluzione di questa attività. Io e la mia famiglia, in questo momento, non ci sentiamo di dire nulla", ha detto all'Agi l'avvocato Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato scomparso. “È necessario fare una verifica, non perchè si stia cercando in particolare qualcosa, ma perché si ha avuto notizia che nel bene confiscato alla Banda della Magliana ci sarebbe una parte, una galleria che è stata tombata, non conosciuta, ed è giusto verificare cosa ci sia dentro”, ha riferito il prefetto di Roma Lamberto Giannini all’Agi.  L'intervento, ha spiegato Giannini, “è stato organizzato per motivi di sicurezza e trasparenza, perché se dovesse esserci qualcosa all'interno di quel tunnel chiuso da trent'anni, è giusto che sia preso in consegna dalle autorità competenti". Questa mattina, le ricerche hanno interessato il terreno accanto alla villa un tempo di Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana, e riprenderanno domani mattina per la necessità di ulteriori mezzi, in particolare di ruspe necessarie ad ampliare lo scavo. L'ingresso principale della casa del Jazz resta al momento chiuso.

 

Muntoni: “Da 29anni chiedo scavi anche per cercare Adinolfi”

 

"Questa attività non è solo sul giudice Adinolfi. L'obiettivo è capire cosa si possa nascondere nell'antica e storica galleria che è sotto la Casa Jazz che trovammo trent'anni fa interrata. L'idea è che sia stata interrata per nascondere qualcosa ma c'è anche una botola di acceso che permetteva un recupero”, ha dichiarato l'ex giudice Guglielmo Muntoni, ora presidente dell'Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma, da cui è partita la richiesta di effettuare verifiche all'interno della Casa del Jazz. "Lì potevano esserci cose che si potevano poi recuperare: la prima ipotesi è stata quella di armi, esplosivi e preziosi o documenti. Poi astrattamente potremmo trovare dei corpi e uno dei corpi ipotizzati è quello del giudice Paolo Adinolfi", ha aggiunto. "È una iniziativa che sollecito da 29 anni, l'avevo già segnalata in passato alla Procura di Perugia proprio con l'ipotesi del giudice scomparso", ha poi sottolineato. "All'epoca trovammo la galleria interrata e il costo per gli scavi era notevole, ma ora abbiamo i fondi. Adesso si è offerta la Confcooperative con la Camera di Commercio in base ad una ipotesi del tutto diversa". Il magistrato poi ha aggiunto che 29 anni fa ci fu il primo accesso: "Ci si è accorti di questa galleria interrata non a causa di una frana ma per del terreno portato lì per chiudere l'ingresso. La mia idea è che la botola di accesso servisse ai componenti della Banda della Magliana per tornarci passata la tempesta degli arresti e dei sequestri. Quella di Adinolfi è una ipotesi astratta mentre più concreta quella di armi ed esplosi e quindi la competenza dell'attività è della Prefettura. Se poi dovessero emergere elementi di interesse investigativo scatterebbe la competenza di Perugia nel caso Adinolfi, di Roma negli altri casi".

Una scomparsa mai chiarita 
 

Adinolfi, sparito il 2 luglio 1994, aveva detto uscendo di casa in via della Farnesina che sarebbe tornato a pranzo. Secondo alcune testimonianze, il magistrato sarebbe stato visto su un autobus, anche se era uscito in auto da casa: la vettura fu poi ritrovata al Villaggio Olimpico. Altri riferirono di aver notato un giovane sconosciuto accanto a lui negli uffici giudiziari di piazzale Clodio. Nel corso degli anni sono state formulate diverse ipotesi sulla sua scomparsa. Adinolfi, prima di ricevere una nuova nomina da magistrato, aveva lavorato alla sezione Fallimentare, un ufficio che si occupa anche di vicende legate alla criminalità. Tra le piste seguite negli anni figura anche un possibile legame tra la scomparsa di Adinolfi e alcune inchieste da lui trattate, come quelle sui fallimenti della Fiscom e della Ambra Assicurazioni. Nel primo caso venne condannato Enrico Nicoletti, considerato dagli investigatori il cassiere della Banda della Magliana. Per molto tempo si è ipotizzato che il giudice potesse essere stato sepolto in una proprietà riconducibile a Nicoletti: proprio come quella dove oggi sorge la Casa del Jazz, nel punto in cui sono in corso gli scavi.

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