Spiati con telecamere in un condominio, cosa sappiamo e a cosa fare attenzione nelle case

Cronaca
©Getty

Introduzione

Dopo quanto accaduto a L’Aquila, dove in un palazzo sono state rinvenute telecamere ovunque per carpire l’intimità degli affittuari, sorgono le domande su cosa dice la Legge in questi casi e su come difendersi dalla presenza di eventuali sistemi di sorveglianza nei condomini oppure in alberghi e B&B. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Cosa è successo

A far scattare l'allarme a L'Aquila è stata una giovane studentessa in affitto, che ha notato uno strano bagliore nello specchio del bagno: dietro quel riflesso, si celava una microcamera perfettamente occultata. Da quel momento è partita una inchiesta da parte della Procura della Repubblica de L’Aquila per interferenze illecite nella vita privata, al momento contro ignoti. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire chi abbia materialmente installato i dispositivi, presenti in tutti gli appartamenti riconducibili a un unico proprietario, un cinquantenne aquilano. Gli investigatori dovranno anche chiarire se le immagini siano state registrate, archiviate o perfino diffuse online, magari su siti o piattaforme social, all’insaputa delle vittime.

 

Per approfondire: L'Aquila, webcam nascoste per spiare gli inquilini: trovate telecamere in ogni camera

I casi simili

Non è l’unico caso. Un episodio che aveva provocato enorme scalpore riguarda un gestore di una casa vacanze a Cagliari, accusato di spiare i propri ospiti attraverso microtelecamere nascoste. Gli apparecchi erano stati camuffati con grande abilità all’interno di elementi d’arredo o di dispositivi elettrici, come prese di corrente e adattatori, proprio come nel recente caso scoperto a L’Aquila. Un’altra forma ricorrente di abuso riguarda invece l’installazione di videocamere in luoghi dedicati all’intimità e alla riservatezza, come spogliatoi, bagni o docce. Emblematico il caso di un ospedale di Empoli, dove una microcamera fu scoperta nel locale doccia di uno spogliatoio femminile, sapientemente occultata sotto il miscelatore dell’acqua.

 

Per approfondire: Timeline, le webcam domestiche e i rischi della rete per sicurezza e privacy

pubblicità

Cosa dice la Legge

Ma cosa dice la Legge in questo caso? Secondo l’articolo 1619 del Codice civile, il proprietario di un immobile ha l’obbligo di vigilare sul rispetto degli impegni contrattuali da parte dell’affittuario, assicurandosi che vengano osservate tutte le condizioni contenute nel contratto di locazione. Tale controllo, tuttavia, può avvenire solo previo consenso dell’inquilino e in orari concordati. Le telecamere sono invece una questione assolutamente sensibile, sul quale entra in gioco anche il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e il Codice italiano sulla protezione dei dati personali. Entrambi evidenziano come le immagini raccolte da un sistema di videosorveglianza debbano rispettare i princìpi di liceità, correttezza e trasparenza nel trattamento dei dati personali. Questo significa che il proprietario di un palazzo non può installare telecamere che riprendano gli inquilini, né all’interno né in aree a loro uso esclusivo, senza un consenso esplicito, consapevole e libero da parte degli interessati: in caso contrario si configurerebbe una grave lesione della privacy passibile di sanzioni penali e amministrative.

Se si ritira il consenso

La presenza di una eventuale videocamera sulla porta d’ingresso rappresenta una zona grigia che può essere installata solo in determinate circostanze. In primo luogo, le riprese devono essere limitate esclusivamente agli spazi esterni, senza mai invadere la sfera privata degli inquilini o le aree di loro uso esclusivo. Inoltre, l’installazione deve rispondere a motivi concreti e giustificabili di sicurezza, come il controllo degli accessi, la tutela del patrimonio o la prevenzione di intrusioni non autorizzate. Altro punto imprescindibile è il consenso informato degli inquilini, che devono essere chiaramente avvisati dell’esistenza della videocamera e delle finalità per cui viene utilizzata. Infine, il consenso deve essere revocabile in qualsiasi momento: se anche solo uno degli affittuari decide di ritirare l’autorizzazione, il dispositivo va immediatamente rimosso, pena la violazione della privacy e delle norme sulla protezione dei dati personali.

pubblicità

Come difendersi

Per stare sicuri ed evitare di essere registrati ci sono alcune piccole regole da seguire ovunque ci si trovi che possono tornare molto utili:

  • Effettuare un’ispezione minuziosa: Le telecamere spia di ultima generazione sono spesso microscopiche e facili da occultare, inserite dietro minuscoli fori o integrate in oggetti di uso comune. È fondamentale osservare con attenzione ogni dettaglio anomalo, in particolare oggetti fuori posto o rivolti verso zone intime come il letto, il bagno o lo spogliatoio;
  • Test delle luci al buio: Per accertarvi che non vi siano microcamere, oscurate completamente la stanza tirando le tende e spegnendo ogni fonte luminosa. Poi accendete la torcia dello smartphone (o una torcia con rilevamento a infrarossi) e scansionate lentamente l’ambiente, soffermandovi sugli oggetti sospetti. In presenza di una telecamera nascosta, potreste notare un piccolo riflesso luminoso – blu, rosso o violaceo – proveniente dalla lente. Per capire se la fotocamera del telefono è in grado di rilevare gli infrarossi, basta puntare un telecomando verso l’obiettivo: se vedete lampeggiare una luce, il sensore è attivo;
  • Controllo della rete Wi-Fi: Molte microcamere trasmettono immagini via connessione wireless. È quindi utile verificare la rete Wi-Fi utilizzando alcune app gratuite presenti negli store di Android e iOS che scansioneranno la rete ed elencheranno i dispositivi presenti: se si dovessero notare nomi insoliti o non conosciuti, potrebbe trattarsi di telecamere nascoste collegate clandestinamente alla rete locale.

Cosa fare se si trova una telecamera nascosta

Nel caso in cui si rilevi una telecamera nascosta è fondamentale mantenere la calma e agire con lucidità. Il primo passo da compiere è documentare la scena, scattando foto e video che mostrino la posizione esatta del dispositivo e i dettagli circostanti. Non va toccata o rimossa la telecamera, per evitare di compromettere eventuali prove. Il passo successivo è contattare immediatamente le forze dell’ordine, segnalando l’accaduto e fornendo tutto il materiale raccolto. Solo dopo aver informato la polizia si può avvisare il proprietario o il gestore dell’alloggio, oppure rivolgersi alla reception per una verifica ufficiale. Infine, è consigliabile inoltrare una segnalazione alla eventuale piattaforma, nel caso in cui la si sia usata per prenotare, affinché l’episodio venga registrato e il sospetto alloggio venga sottoposto a controllo o sospensione.

 

Su Insider: Foto online senza consenso: le segnalazioni ci sono, le leggi no

pubblicità