Easyjet, passeggero fotografa muso dell'aereo e viene lasciato a terra: cosa è successo
CronacaUn medico torinese è stato fermato all’aeroporto di Malpensa e non ha potuto imbarcarsi su un volo per Marrakech dopo aver scattato una foto al muso dell’aereo. Lui parla di un episodio “surreale e inaccettabile”, la compagnia replica citando motivi di sicurezza
Un semplice scatto al muso dell’aereo gli è costato il viaggio. Claudio Zanon, oncologo torinese e direttore scientifico di "Motore Sanità", denuncia di essere stato lasciato a terra all’aeroporto di Malpensa dopo aver fotografato con il cellulare l’aereo su cui stava per imbarcarsi per Marrakech. EasyJet, la compagnia coinvolta, replica sostenendo di aver agito “per garantire la sicurezza e il benessere di passeggeri ed equipaggio”. L’episodio risale al 28 ottobre: “Mentre mi avvicinavo all’aereo – racconta Zanon – ho scattato una semplice foto al muso del velivolo, un gesto del tutto innocuo, come fanno ogni giorno centinaia di passeggeri. Subito dopo, però, un addetto alla sicurezza mi ha intimato di cancellarla. Ho spiegato, con calma, che non avevo violato alcuna norma e non intendevo farlo”.
La versione del medico
Secondo il racconto del medico, una volta salito a bordo lo stesso addetto lo avrebbe seguito, avvertendolo che senza la cancellazione della foto non sarebbe partito. “Così è stato”, afferma Zanon. “Nel frattempo un passeggero si è sentito male e, da medico, sono intervenuto per soccorrerlo. Nonostante ciò, dopo il mio intervento, il comandante mi ha chiesto di scendere. Ho alzato la voce di fronte a quello che considero un abuso – ammette – ma ho anche chiesto scusa. Resta il fatto che mi è stato negato il diritto di viaggiare”. Interpellata dall’ANSA, EasyJet parla di “un comportamento inappropriato al gate” che avrebbe portato alla decisione di non ammetterlo a bordo. “Il nostro personale di terra – precisa la compagnia – è formato per gestire ogni situazione con la massima professionalità. Sebbene episodi del genere siano rari, li affrontiamo con serietà e non tolleriamo atteggiamenti abusivi o minacciosi”.